La Storia del Patek Philippe 2499 di John Lennon

Un raro 2499 crono calendario perpetuo di Patek Philippe, appartenuto a John Lennon e rubato dopo la sua morte da un ex autista della moglie Yoko Ono, è stato ritrovato, restituito alla proprietaria dopo una battaglia legale e probabilmente diventerà una il top-lot di un’asta orologiera che si preannuncerebbe così davvero milionaria.

Sono le 22:50 dell'8 dicembre 1980. Mentre rientra a casa al Dakota Building con Yoko Ono, John Lennon viene colpito a morte da quattro pallottole sparate a bruciapelo da Mark Chapman. Una leggenda vivente del rock scomparsa, uccisa da un fan ossessivo che sognava solo di associare per sempre il suo nome nella storia a quello di Lennon.
Sono le 22:50 dell'8 dicembre 1980. Mentre rientra a casa al Dakota Building con Yoko Ono, John Lennon viene colpito a morte da quattro pallottole sparate a bruciapelo da Mark Chapman. Una leggenda vivente del rock scomparsa, uccisa da un fan ossessivo che sognava solo di associare per sempre il suo nome nella storia a quello di Lennon.

Uno straordinario Patek Philippe, appartenuto a John Lennon e recentemente ritrovato dopo una serie di rocambolesche vicissitudini (si veda anche il post su Instagram di Arthur Touchot che riportiamo integralmente sotto), potrebbe presto diventare uno dei pezzi più costosi mai messi all’asta. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il Ref. 2499 Perpetual Calendar Chronograph è stato valutato dagli avvocati di Yoko Ono, vedova di Lennon, in circa 4 milioni di franchi svizzeri, equivalenti a circa 4,5 milioni di dollari. Tuttavia, gli esperti ritengono che il valore di questo orologio potrebbe superare notevolmente tale cifra.

“Questo è indubbiamente uno degli orologi più ricercati del mondo dell’orologeria» ha dichiarato Marc Montagne, autore di “Investire negli Orologi: L’Arte del Collezionismo di Orologi, a Bloomberg. Montagne ritiene che il Patek di Lennon potrebbe essere battuto all’asta per una cifra compresa tra 5 e 10 milioni di franchi svizzeri, equivalenti a 5,6-11,2 milioni di dollari, grazie alla sua provenienza e al mistero che lo ha circondato per anni. 

Questo prezioso oggetto fu regalato a Lennon da Yoko Ono solo alcuni mesi prima dell’assassinio del famoso compositore dei Beatles nel 1980. Si crede che un ex autista di Ono abbia rubato il Patek Philippe, alimentando la curiosità di appassionati di orologi e fan di Lennon per anni.

Durante la scorsa estate è emerso che l’orologio, già di proprietà di una casa d’aste tedesca ora chiusa, era stato acquistato da un collezionista italiano. 

Un Patek Phillippe ref. 2499 simile a quello appartenuto a John Lennon è stato venduto da Phillips nel 2016 per circa 2,5 milioni di dollari. Questo in foto è attualmente in vendita.
Un Patek Phillippe ref. 2499 simile a quello appartenuto a John Lennon è stato venduto da Phillips nel 2016 per circa 2,5 milioni di dollari. Questo in foto è attualmente in vendita.

Secondo i documenti giudiziari (visibili anch’essi nella parte finale di questo articolo, in versione integrale e in italiano), il collezionista ha acquistato il Patek per soli 600.000 franchi svizzeri, equivalenti a 672.000 dollari. Nel 2014, una società con sede a Ginevra ha contattato Yoko Ono per valutare l’orologio e da allora Ono è stata coinvolta in una battaglia legale nel tentativo di recuperare il regalo fatto al suo defunto marito.

Mentre lei sosteneva di essere la legittima proprietaria dell’orologio, il collezionista ha sostenuto che lei non ha segnalato il furto del Patek Philippe e non ha agito entro i tre anni previsti dalla legge dello Stato di New York

Nello mese di giugno, il tribunale di Ginevra ha stabilito che Yoko Ono è la proprietaria e il collezionista sta ora facendo appello a quella decisione. Attenzione: i documenti giudiziari non menzionano John Lennon o Yoko Ono per nome, ma indicano la loro nazionalità e affermano che Lennon fu assassinato davanti alla sua casa due mesi dopo aver compiuto 40 anni. Inoltre, fanno riferimento al fatto che l’orologio è inciso con un riferimento a una canzone che la coppia “compose insieme dopo un periodo di separazione”.

Il testo del post su Instagram di Arthur Touchot datato venerdì 8 settembre 2023- Responsabile internazionale della strategia digitale e specialista degli orologi della casa d’aste Phillips a Ginevra

«Mentre tutti impazziscono per alcuni orologi di plastica, io starò semplicemente seduto qui e impazzirò nel cercare di scoprire cosa sia realmente accaduto al mitico Ref. 2499 di John Lennon.
È una storia folle, e non riesco a credere di poterla rivelare:
In breve, l’orologio è stato rubato dal conducente di JL e successivamente è passato di mano in Turchia fino ad arrivare nelle mani di un altro uomo nel 2010, il quale lo ha tenuto per tre anni prima di portarlo in una casa d’aste tedesca, che lo ha venduto privatamente nel marzo 2014 a un collezionista di orologi. Quattro mesi dopo, questo collezionista ha scoperto che l’orologio era stato rubato quando ha cercato di farlo valutare da una casa d’aste con sede a Ginevra (non @phillipswatches, che ha aperto il suo dipartimento di orologi nel 2015).
L’orologio è praticamente rimasto a Ginevra come oggetto rubato registrato ed è diventato oggetto di una battaglia legale tra le parti che cercano di dimostrarne la proprietà.
Ci sono molti dettagli incredibili in questa vicenda, tra cui il fatto che – Madame C – che viene descritta come una signora giapponese che viveva negli Stati Uniti al momento del furto, si sia resa conto che l’orologio era sparito solo nel 2014, quando la casa d’aste di Ginevra ha contattato il suo avvocato.
Inoltre, il fatto che confermi di aver regalato l’orologio a Lennon per il suo 40° compleanno – confermando la voce riportata nella storia di @benclymer su Hodinkee nel 2014.
Oh, e scopriamo che l’orologio è inciso con una parola in riferimento alla prima canzone di un album che hanno co-scritto poco dopo un periodo di separazione.
Che parola pensi sia incisa sul retro?

 

La sentenza del Tribunale Civile della Corte di Giustizia di Ginevra

REPUBBLICA E CANTONE DI GINEVRA – AUTORITÀ GIUDIZIARIA

C/29658/2018 ACJC/727/2023

DALLA CORTE DI GIUSTIZIA – Camera Civile – MERCOLEDI 7 GIUGNO 2023

 

Fra

Il signor A ______ , domiciliato ______, Hong Kong, impugnando la sentenza pronunciata dalla 19a Sezione del Tribunale di primo grado di questo cantone il 17 agosto 2022, comparendo dal signor B______, avvocato,

E

Sig.ra C ______ , domiciliata ______, Stati Uniti, convenuta, rappresentata da

Me Michèle WASSMER, avvocato, rue Jargonnant 2, casella postale 6045, 1211 Ginevra 6, nel cui ufficio elegge domicilio.

IN REALTÀ

A. Con sentenza JTPI/9502/2022del 17 agosto 2022, comunicata alle parti per notifica in data 18 agosto 2022, il Tribunale di primo grado ha respinto A______ tutte le sue conclusioni (punto 1 del dispositivo), ritenendo C______ unico ed unico proprietario dell’orologio D______/1______ [marca, modello], Movimento numero 2______, Numero 3______ (cap. 2), fissa le spese legali in 85.360 franchi, compensate con gli anticipi forniti dalle parti e poste a carico di A______, quest’ultimo conseguentemente condannato pagare 51.500 fr. a C______ e pagare 3.660 fr. allo Stato di Ginevra (cap. 3), ha condannato inoltre A______ a pagare 67.970 fr. a C______ come spese (cap. 4), ha ordinato la restituzione a C______ da parte dei Servizi Finanziari del Potere Giudiziario di una cauzione di 67.970 franchi. pagato a garanzia delle spese (cap.

In sostanza, la Corte ha ritenuto che l’orologio in questione non fosse stato oggetto di una prima donazione tra C______ ed E______, ex pompiere F______, di nazionalità turca. In assenza di donazione, l’orologio è rimasto di proprietà del suo proprietario originale secondo la legge di New York. E______ non aveva acquistato questo orologio tramite prescrizione, ai sensi della legge di New York. Ha inoltre sostenuto di non aver acquistato l’orologio nemmeno mediante prescrizione secondo la legge turca. Egli, sempre ai sensi della legge turca, ha negato che G______ abbia acquistato l’orologio da E______, in quanto ha ritenuto che quest’ultimo, non essendo in buona fede al momento della cessione, non aveva diritto a tale cessione, non essendone il proprietario. Ha inoltre negato sempre ai sensi della legge turca, che G______ potrebbe aver acquisito la proprietà dell’orologio mediante prescrizione acquisitiva, in quanto egli stesso non ha agito in buona fede, avendo dichiarato di ritenere che l’orologio non fosse stato precedentemente legittimamente acquistato. Ritiene poi, ai sensi della legge tedesca, che, indipendentemente dalla buona o mala fede di A______, quest’ultima non poteva divenire la legittima proprietaria dell’orologio, poiché quest’ultimo era stato inizialmente ritenuto rubato, non essendo in questo caso tutelato l’acquirente in buona fede. . Del resto la malafede di quest’ultimo andava accettata in quanto affermava di essere un riconosciuto collezionista e specialista di orologi di lusso. Il convenuto è pertanto rimasto l’unico legittimo proprietario dell’orologio,

B.a. _ Avverso tale sentenza A______ ha proposto ricorso con atto depositato presso la cancelleria del Tribunale il 15 settembre 2022, menzionando un valore contestato di franchi 600.000, equivalente al prezzo di acquisto da parte sua dell’orologio. Ha concluso che la sentenza deve essere annullata e che va pertanto rilevato che si tratta della sola ed unica

 

 

titolare dell’orologio D______/1______, Movimento numero 2______, Numero 3______, le domande riconvenzionali di C______ devono essere dichiarate inammissibili, soggette a costi e spese.

In sostanza, lamenta che la Corte ha accertato i fatti in modo parzialmente inesatto e ha violato la legge. In sintesi, e per quanto correttamente inteso, egli contesta alla Corte di aver ritenuto, sulla base di un’indagine penale svolta in Germania, il furto dell’orologio, mentre tale procedimento non aveva consentito di dimostrare e di aver accettato come probatorie, al riguardo, le dichiarazioni di un ispettore della polizia giudiziaria tedesca, il cui contenuto è contestato. Lo critica anche per aver considerato favorevolmente le dichiarazioni dell’avvocato di C______ negli Stati Uniti, mentre data la sua vicinanza e il suo ruolo non potevano esserlo. Gli rimprovera anche di non aver ricordato i fatti che elenca a pp. 9-12 della sua memoria di appello che dimostrerebbe che C______ aveva consegnato l’orologio a E______. Inoltre, denuncia diversi accertamenti falsi o inesatti di fatti considerati decisivi dalla Corte.

Per quanto riguarda le presunte violazioni di diritto contestate dal ricorrente alla Corte, egli sostiene, in sintesi, che la Corte ha applicato erroneamente il diritto tedesco non riconoscendo che G______ beneficiava di una presunzione di proprietà nei suoi confronti per il fatto di possedere l’orologio , non essendoci alcuna prova a sostegno, secondo lui, che G______ avrebbe dubitato dell’acquisizione del possesso precedente di E______.

Inoltre, la Corte erroneamente non ha ritenuto necessario che C______ confutasse la presunzione di proprietà legata al possesso dell’orologio o fornisse la prova del furto, cosa che non poteva essere fatta nella misura in cui non vi fosse stato alcun furto . Essa ha dovuto, pertanto, assumersi le conseguenze, di cui la Corte avrebbe dovuto prendere atto.

Sostiene infine che, anche qualora ci fosse stato un furto, la legge di New York imponeva alla persona lesa di agire entro tre anni dalla scoperta. Tuttavia, la data del furto non è stata provata ma E______ era stata dipendente dei coniugi C______/F______ fino al 2006. Non essendo stata fornita la prova della scoperta del furto da lei lamentato nel 2014, C______ è stata inibita dal contestare la denuncia della ricorrente proprietà dell’orologio.

B. Con risposta del 21 novembre 2022, C______ ha concluso per il rigetto del ricorso e per il rigetto di tutte le conclusioni del ricorrente, con riserva di costi e spese. Essa ha preliminarmente concluso che la conclusione del ricorrente secondo cui la sua domanda riconvenzionale era irricevibile doveva essere dichiarata irricevibile. In sostanza, riguardo a quest’ultimo punto, ritiene che tale conclusione, non essendo stata raggiunta in primo grado, non può essere raggiunta in appello, non ricorrendo i presupposti per l’ammissibilità di una nuova conclusione.

Nel merito, sostiene che il ricorrente non può avvalersi della presunzione di proprietà, peraltro confutabile, derivante dal possesso per molteplici ragioni e in particolare perché la sua buona fede è discutibile, nella misura in cui il carattere di legittimità dell’asserita proprietà della precedente possessori non è stata dimostrata e dove non è stata dimostrata la donazione dell’orologio a E______, che non è presunta. Oltre all’assenza di donazione, era stato dimostrato con soddisfazione anche il furto dell’orologio. Inoltre si doveva tener conto della testimonianza del suo avvocato nella misura in cui egli era stato effettivamente testimone diretto della scoperta del furto alla data indicata. Il Tribunale aveva quindi correttamente accertato i fatti rilevanti. Aveva, inoltre, ha applicato validamente la legge e in particolare i paragrafi 932, 935 e 1006 del Bürgerliches Gesetzbuch (BGB) tedesco. Lei era rimasta l’unica proprietaria dell’orologio, né E______, né G______, né A______ ne avevano mai acquisito la proprietà.

Infine indica che il valore della causa dovrebbe essere aumentato a 4.000.000 di franchi, valore stimato dell’orologio, e che il ricorrente deve essere tenuto a completare l’anticipo delle spese, ma non trae una conclusione formale al riguardo.

contro Con replica del 5 gennaio 2023, il ricorrente ha ribadito le sue conclusioni e le motivazioni del ricorso, contestando che la sua conclusione circa l’irricevibilità della domanda riconvenzionale del convenuto fosse nuova e di per sé irricevibile.

Con controreplica dell’8 febbraio 2023 la resistente ha persistito nelle proprie conclusioni.

D. Le parti hanno inviato alla Corte, a seguito di tale scambio, nuove “merci spontanee” nelle quali hanno, ancora una volta, insistito nelle loro conclusioni.

Successivamente il tribunale ha rinviato il caso al processo.

C. Per il seguito del procedimento emergono i seguenti fatti rilevanti:

ha. Nel corso del 1980, C______, vedova del defunto F______, di nazionalità giapponese e residente a H______ (USA), acquistò un orologio D______, modello 1______, oro giallo 18 carati, numero di movimento 2______, numero di cassa 3______, da I______ & CO presso H______ (di seguito : l’orologio).

C______ portava incisa sul retro la scritta “______” in riferimento alla prima canzone “______” dell’album “______” che i coniugi avevano composto insieme dopo un periodo di separazione.

C______ ha regalato questo orologio al defunto F______ il ______ 1980 per il suo 40esimo compleanno  .

Il ______ 1980, due mesi dopo, il defunto F______ fu assassinato fuori dalla sua casa a H______.

Tutti i suoi beni erano oggetto di un inventario di quasi mille pagine redatto da J______ e rilegato in due volumi datato gennaio 1982.

Nel testo introduttivo del presente inventario si specifica che la merce era riunita in scatole e sacchi, sigillati e numerati, il cui contenuto è stato elencato nel 1981.

L’Orologio risultava elencato al numero 4______ dell’inventario, comprendente un altro orologio d’oro e vari gioielli, ed è stato riposto dal notaio in una cassetta con codice.

Il testo introduttivo specifica inoltre che un mese dopo la stesura dell’inventario, C______ ha voluto recuperare l’Orologio che gli era stato donato, essendo questo oggetto l’unico di cui ha autorizzato la rimozione.

In seguito alla liquidazione del patrimonio del defunto F______, l’orologio divenne proprietà di C______.

C______ possiede due appartamenti (n. 5______ e 6______) nell’edificio K______ a H______, nonché un ufficio situato al piano terra di tale edificio.

Vive nell’appartamento n° 6______, dove si trova una camera da letto chiusa a chiave con i suoi oggetti personali provenienti dalla tenuta del defunto F______. Diari e orologi si trovano in armadietti chiusi a chiave o su scaffali aperti in questa stanza chiusa a chiave. Gli effetti personali di meno valore del defunto F______ sono in ufficio.

La maggior parte dei dipendenti di C______ aveva accesso all’ufficio al piano terra. Tuttavia, solo due o tre dipendenti avevano accesso all’appartamento, di cui solo C______ aveva le chiavi.

B. E______, di nazionalità turca, è stato autista privato di C______ dal 1995 al 2006. Tra loro esisteva un rapporto di fiducia: aveva accesso alle stanze dell’appartamento.

Nel corso del 2006, E______ ha minacciato di rivelare una presunta relazione romantica con C______ se lei non gli avesse pagato dei soldi. In seguito è stato condannato negli Stati Uniti per estorsione, poi deportato in Turchia, vista la scadenza del suo visto.

contro Nel 2010, E______ ha regalato l’orologio a un certo G______, anche lui di nazionalità turca. Gli regalò anche 86 oggetti appartenuti al defunto F______.

D. Nell’agosto 2013 G______ ha contattato la casa d’aste L______ AG (precedentemente U______ AG, di seguito L______ AG) a M______ (Germania) per mettere in vendita l’orologio.

L______ AG ha stimato il valore dell’Orologio in Euro 250.000.- precisando però che la sua provenienza – era appartenuto a F______ – nonché l’incisione, promettevano un valore potenzialmente altissimo perché queste caratteristiche lo rendevano un pezzo unico capace di attirare appassionati anche fuori di semplici collezionisti di orologi. Di conseguenza, si prevedeva che il suo valore aumentasse in modo significativo.

Il 21 ottobre 2013, su richiesta di L______ AG, E______ ha firmato davanti al notaio di M______ un certificato secondo il quale aveva ricevuto l’orologio da C______ nel novembre 2005, sul quale N______ (sua moglie) poteva attestare. Precisava di aver venduto e consegnato l’orologio a G______ nel maggio 2010 in Turchia.

Successivamente, davanti ad un notaio in data 23 gennaio 2017, E______ ha reso una dichiarazione “sotto giuramento” in cui affermava di aver preso possesso degli 86 oggetti affidati alla L______ AG nel 2006, con il consenso di C______, sostenendo di aver chiesto di tenerli al sicuro. Dovette quindi lasciare gli Stati Uniti e portò con sé gli oggetti. Ha chiarito che in nessun momento C______ o nessun altro gli ha chiesto di restituire questi articoli. Ha concluso che poteva tenerli e che era il proprietario.

e. Il 14 novembre 2013 G______ ha firmato un contratto di fornitura con L______ AG, attestante la consegna dell’orologio. Il prezzo di acquisto iniziale è stato stimato in EUR 240.000.- e il prezzo di vendita “limite” è stato fissato in EUR 400.000.-.

Lo stesso giorno G______ ha firmato con L______ AG un contratto denominato Side Letter and Guarantee Agreement. In base al presente contratto le parti hanno previsto che, nel caso in cui C______ o un terzo titolare dei diritti facessero valere pretese, la L______ AG pagherebbe o il prezzo stimato in caso di annullamento della vendita oppure il prezzo di vendita al netto di commissione.

Nel consegnare l’orologio alla L______ AG, l’avvocato della G______ ha precisato, con lettera del 4 novembre 2013, che quest’ultima non poteva fornire garanzia di un diritto di proprietà con diritto di disposizione illimitato, precisando che “i dettagli sono noti. L______ AG e G______ hanno poi convenuto, nel contratto del 14 novembre 2013, che G______ confermasse il proprio diritto di disporre sulla base delle dichiarazioni rese da E______ davanti a un notaio il 21 ottobre 2013. Detto contratto prevedeva però espressamente la possibilità di un reclamo di proprietà di C______.

Il 22 novembre 2013 L______ AG ha ottenuto da D______ un certificato relativo all’autenticità dell’orologio.

F. Con lettera di intenti datata 29 dicembre 2013 e firmata il 25 gennaio 2014, L______ AG si è impegnata a vendere l’Orologio al prezzo di EUR 600.000.- ad A______, collezionista di orologi e professionista di lunga data del settore, definendosi un “autorità mondiale nel campo degli orologi”, di nazionalità italiana e domiciliata a Hong Kong.

Nella lettera di intenti si legge che “la vendita è soggetta all’accettazione scritta dell’attuale proprietario. Una volta ricevuta questa accettazione, verrà preparato un contratto di vendita formale e una fattura. Il contratto di vendita sarà firmato da L______ AG e dall’acquirente e conterrà informazioni più dettagliate sulla transazione e sull’orologio stesso, in particolare sul fatto che C______ non ha confermato la provenienza dell’orologio, fatto noto a tutte le parti coinvolte in questa transazione” (cap. 2).

“Una volta conclusa la vendita dell’orologio, l’acquirente consegnerà alla L______ AG la sua collezione privata di almeno 40 diversi orologi antichi [marca] P______ per una vendita speciale alla L______ AG” (cap. 3).

“Una volta conclusa la vendita dell’orologio, L______ AG contatterà C______ per ottenere la conferma di aver offerto l’orologio a F______. Una volta ricevuta tale conferma per iscritto, l’orologio sarà consegnato dall’acquirente a L______ AG a essere venduto in una futura asta di orologi con un prezzo di riserva netto di EUR 800.000.- e una commissione di vendita totale del 10%” (cap. 4).

Il 2 marzo 2014 A______ ha acquistato l’orologio da L______ AG per il prezzo di EUR 600.000.-.

G. Il 26 giugno 2014, A______ ha consegnato l’orologio alla Q______ SA di Ginevra affinché ne venisse valutato il valore.

Nel settembre 2014, R______, avvocato di C______, è stato informato da Q______ SA che l’Orologio si trovava nei suoi locali. Con lettera dell’8 settembre 2014, R______ ha informato Q______ SA che l’orologio era menzionato nell’inventario dei beni del defunto F______ redatto dopo la sua morte ed era rimasto in possesso di C______. Quest’ultima non era a conoscenza del fatto che l’Orologio non era più in suo possesso finché S______, dipendente della Q______ presso H______, ha contattato R______. Le aveva detto che l’orologio era stato acquistato da A______ da una persona che lo aveva acquistato lei stessa da E______, la quale sosteneva che C______ glielo aveva dato. Tuttavia, in nessun momento C______ aveva donato questo orologio. Questo era un oggetto speciale, uno degli ultimi regali che ha fatto a F______. In nessun caso lo avrebbe ceduto a terzi. Pertanto, nella misura in cui l’orologio era stato rubato all’insaputa di C______, lei ne ha richiesto la restituzione.

H. Dopo aver intrapreso iniziative infruttuose negli Stati Uniti, C______, attraverso il suo avvocato di Ginevra, ha rivendicato la proprietà dell’orologio da A______ il 23 ottobre 2015, affermando che gli era stato rubato.

Il 16 ottobre 2015, A______ ha contestato tutte le affermazioni di C______ on the Watch.

Il 17 dicembre 2015, le parti e Q______ SA hanno stipulato un contratto di deposito a garanzia in base ai quali l’orologio sarebbe stato consegnato a Me B______, avvocato di A______, fino a quando non fosse stato giudicato un accordo o un diritto sulla sua proprietà, essendo Me B______ poter disporre dell’Orologio “solo nelle mani del proprietario designato dalla sentenza del tribunale statale competente”.

Contemporaneamente E______ e G______ hanno consegnato alla L______ AG, nell’ottobre 2014, 86 oggetti appartenenti al defunto F______, poi rubati da E______.

io. In seguito al fallimento della L______ AG nel 2017 a M______ e al ritrovamento di oggetti personali della defunta F______, registrati da G______ con lei, in Germania è stato avviato un procedimento penale per frode e ricettazione contro E______ e G______.

Nel corso del procedimento tedesco C______, ascoltata come testimone, dichiarò di non aver consegnato l’Orologio a E______. In effetti per lei aveva un significato speciale. Ha chiarito che dopo la morte del defunto F______, aveva voluto donare qualcosa che le apparteneva a coloro che avevano lavorato con grande fedeltà per lei. Quindi, ha detto a E______ di prendere un orologio. In realtà possedeva molti orologi. E______ aveva quindi preso un orologio ma non si trattava in alcun modo dell’Orologio offerto al defunto F______, oggetto della controversia. Aveva preso qualcosa che per lei non era importante.

Nel loro “rapporto finale provvisorio” gli investigatori tedeschi precisarono che durante l’indagine G______ aveva ritenuto possibile che l’orologio fosse il risultato di un furto e lo aveva accettato. Aveva anche provato a venderlo dapprima ad un ristoratore, che lo ha messo in contatto con la L______ AG.

Nell’agosto 2017, su richiesta della polizia di Berlino, l’orologio è stato registrato nel registro internazionale dei beni rubati.

Contemporaneamente erano in corso le trattative tra le parti che il consiglio di A______ ha chiuso il 20 dicembre 2018.

Il 27 febbraio 2019 il tribunale distrettuale di O______ a M______ ha dichiarato G______ colpevole di ricettazione e lo ha condannato a un anno di reclusione con sospensione della pena, rilevando che aveva deciso di consegnare alla L______ AG 86 oggetti diversi dal beni del defunto F______ ottenuti da E______ tramite un furto o un’appropriazione indebita commessi nell’appartamento di C______ a H______, allo scopo di venderli all’asta e dopo aver dichiarato a L______ AG che E______ li aveva ricevuti in qualità di ex autista da C______ , quando sapeva che ciò non corrispondeva alla realtà.

Per quanto riguarda E______, era in fuga. Le Parquet de M______ avait émis un mandat d’arrêt à son encontre le 20 novembre 2017. Un mandat d’arrêt EUROPOL avait, en outre, été émis à son encontre le 13 septembre 2019, notamment pour des faits relatifs au le vol de la Orologio.

D. Con atto depositato presso la cancelleria del Tribunale in data 20 dicembre 2018, dichiarato non conciliato e introdotto in data 5 giugno 2019, A______ ha proposto ricorso chiedendo di far constatare di essere unico ed esclusivo proprietario dell’Orologio e che C______ non è il proprietario e non ha diritti su questo orologio.

Spiega che C______ non aveva mai denunciato il furto di questo Orologio e non aveva mai intrapreso alcuna azione al riguardo.

Con risposta del 29 novembre 2019, C______ si è opposta alla richiesta e ha concluso, con domanda riconvenzionale, che il Tribunale ritenga di essere il solo ed unico proprietario dell’Orologio.

Ella sosteneva che l’orologio le era stato rubato da E______, cosa che il procedimento penale condotto in Germania aveva consentito di dimostrare. Quest’ultimo non aveva quindi potuto acquisirne la proprietà. Allo stesso modo, G______, che non poteva ignorare l’origine dell’Orologio, non poteva diventarne il proprietario. Di conseguenza, anche A______ non poteva diventarne il proprietario.

A seguito della richiesta di cauzione di A______, il 18 maggio 2020 il Tribunale ha ordinato a C______ di prestare una cauzione per coprire le spese per un importo di 67’970 franchi.

In risposta alla domanda riconvenzionale del 4 settembre 2020, A______ ha persistito nelle proprie conclusioni.

Egli contestava che il procedimento penale avesse consentito di accertare il furto dell’orologio e sosteneva che C______ lo aveva donato a E______, basandosi in particolare sulla dichiarazione di quest’ultimo davanti ad un notaio e sulla dichiarazione di C______ davanti alla polizia, secondo la quale ha ammesso di aver regalato un orologio a E______. Infine ha prodotto diversi documenti relativi alla vendita di orologi D______ identici da parte della Q______ SA, il cui prezzo è compreso tra fr.- 160.000 e 400.000 fr.

Nella sua risposta alla domanda riconvenzionale del 7 dicembre 2020, C______ ha persistito nelle sue conclusioni, rilevando che l’orologio era di natura eccezionale ed era stato valutato tra USD 2.000.000.- e USD 4.000.000. – go______.

Anche A______, nella controreplica alla domanda riconvenzionale dell’8 febbraio 2021, ha persistito nelle sue conclusioni.

In data 16 agosto 2021 le parti hanno prodotto i propri documenti riguardanti la legge straniera applicabile.

Nel corso dell’udienza del 16 marzo 2022, la Corte ha sentito il testimone R______, il quale ha confermato che nel 2014, era stato avvicinato da un certo S______, capo del dipartimento di alta orologeria di Q______ a H______, per informarlo che un individuo si era presentato con l’orologio presso Q______ SA e volevo conoscerne il valore.

Quando ha informato C______ che il suo Orologio era a Ginevra, lei ha risposto che l’Orologio doveva essere ancora a casa sua perché lo aveva messo in una stanza chiusa a chiave. In questa stanza speciale c’erano molti oggetti che venivano riposti negli armadietti. Controllò e notò che mancava l’orologio. Questo orologio è stato l’ultimo regalo che C______ ha fatto a F______ prima del suo assassinio.

Fino al contatto con Q______ SA, né lui né C______ sapevano che l’orologio era stato rubato. Appena lo venne a sapere, contattò il Pubblico Ministero di H______, il quale gli disse che poiché la Watch non si trovava più negli Stati Uniti, non aveva senso sporgere denuncia penale in questo Paese.

Nel corso dell’udienza conclusiva delle memorie dell’11 maggio 2022 le parti hanno ribadito le proprie conclusioni al termine delle quali il Tribunale ha reso la sentenza impugnata.

POSTO

1.1 Il ricorso è ammissibile se è stato proposto all’autorità competente (art. 120 cpv. 1 lett. a LOJ), entro il termine utile di 30 giorni e nella forma prescritta dalla legge (art. 130 e 311 CPC), contro una decisione definitiva di prima istanza (art. 308 cpv. 1 lett. a CPC) pronunciata in una causa patrimoniale il cui valore controverso supera i 10.000 franchi. (art. 91 cpv. 1, 94 e 308 cpv. 2 CPC).

È ammissibile anche la memoria di risposta del convenuto, depositata nella forma e nel termine prescritti (art. 312 cpc).

1.2 La Corte esamina la causa con pieno potere di esame (art. 310 cpc), nei limiti fissati dalle massime di discussione e di disposizione applicabili alla presente controversia (art. 55 cpv. 1 e 58 cpv. 1 cpc). Si applica la procedura ordinaria (art. 243 cpv. 1 CPC a contrario ).

1.3 La ricorrente conclude, in primo luogo, che le domande riconvenzionali formulate in primo grado dalla resistente per accertare la sua titolarità dell’Orologio devono essere dichiarate inammissibili, nella parte in cui non ha formulato conclusioni di condanna in restituzione dell’oggetto.

Senza che sia necessario pronunciarsi sulla ammissibilità di tale conclusione presentata per la prima volta in sede di appello, dobbiamo concordare con la resistente che essa non ha senso. Infatti, le parti hanno concordato nel contratto di consegna e deposito a garanzia del 17 dicembre 2015 (art. 4 “Impegni del signor B______” (4.5)) che il signor B______ poteva solo “avere l’orologio nelle mani del proprietario designato dal tribunale statale competente”, per cui una sentenza di condanna in merito alla restituzione nel procedimento era del tutto superflua per l’esecuzione del loro accordo. L’unica conclusione che doveva trarre il convenuto nel procedimento è quella, in realtà percorsa, volta a stabilire la sua proprietà della cosa. Contrariamente a quanto sostiene la ricorrente, il convenuto ha quindi chiaramente un interesse a tale constatazione. Rileviamo, infine, che la ricorrente ha proceduto per tutto il procedimento di primo grado senza mai eccepire per la prima volta l’irricevibilità invocata in ricorso.

1.4 Poiché il ricorrente lamenta inoltre che la Corte ha potenzialmente omesso fatti rilevanti, i fatti di questa sentenza si basano sui fatti rilevanti che emergono dal fascicolo sottoposto alla Corte.

2. La controversia presenta numerosi elementi stranieri, essendo il ricorrente di nazionalità italiana, domiciliato in Cina, il convenuto di nazionalità giapponese, domiciliato negli Stati Uniti d’America.

Nessuna delle parti contesta la giurisdizione dell’autorità giudiziaria ginevrina, fondata sull’art. 98 par. 2 LDIP, nessuno di loro contesta che l’orologio sia a Ginevra sotto la custodia e il deposito in garanzia di Me B______.

2.1 Secondo l’articolo 100 al. 1 LDIP, l’acquisto e la perdita dei diritti reali mobili sono regolati dalla legge del luogo in cui si trova il bene mobile al momento dei fatti su cui si basa l’acquisto o la perdita.

L’articolo 100 al. 1 LDIP riguarda la situazione in cui il processo di acquisizione di un diritto reale mobile si è svolto interamente in uno Stato. Designa come legge applicabile quella del luogo in cui si trova l’immobile. La proprietà può essere spostata da uno Stato all’altro, con conseguente possibile modifica della legge applicabile. In questo caso si parla di regola di conflitto mobile. Si basa su una connessione, la localizzazione della cosa, che può variare nel tempo. Determinante è l’ubicazione della cosa nel momento in cui il presunto diritto reale è stato acquisito, trasferito o perso. Per quanto riguarda il conflitto mobile, il principio generalmente accettato consiste nell’affermare che un diritto reale validamente acquisito deve essere riconosciuto nel nuovo stato delle cose al momento di un successivo cambiamento di stato (Fisch/Fisch, Basler Kommentar, 2021, nn. 5, 12, 18 ad art. 100; Dutoit, Diritto internazionale privato svizzero, Commento, 2016 n. 3 e 4 ad art. 100; Gaillard, CR-LDIP-CL, 2011 n. 5 ad art. 100).

Il diritto reale deve essere mantenuto nella sua continuità secondo le regole che prevalgono nel luogo in cui si trova l’oggetto. La regola del conflitto mobile si limita all’esame dell’acquisto o della perdita del presunto diritto reale (Gaillard, op.cit., nn. 9-10 ad art. 100)

Quanto al contenuto e all’esercizio dei diritti mobili reali, anch’essi ricadono (art. 100 cpv. 2 LDIP) sotto la legge del luogo in cui si trova la cosa mobile. Pertanto, la legge dello Stato in cui si trova la nuova situazione del mobile determina se il proprietario di un mobile può avvalersi di una presunzione di proprietà (art. 930 al.1 CC).

L’acquisto della proprietà per prescrizione acquisitiva presuppone il possesso ininterrotto della cosa in buona fede e il rispetto del termine di prescrizione. Se la cosa cambia ordinamento giuridico prima della scadenza di tale termine, in applicazione del principio della lex rei sitae , per l’acquisto della proprietà della cosa si applicherà la legge del nuovo Stato. (Fisch/Fisch, op. cit. n. 25 ad art. 100).

Secondo l’art. 16 cpv. 1 LDIP, il contenuto del diritto straniero viene stabilito d’ufficio. A tal fine potrà essere necessaria la collaborazione delle parti. In materia patrimoniale la prova può essere addossata alle parti (cfr. art. 150 cpv. 2 CPC).

2.2 Il ricorrente lamenta che la Corte, in sostanza, ha ritenuto, applicando falsamente le norme del diritto americano dello [Stato di] New York, che l’Orologio era stato rubato da E______ e che non gli era stato consegnato dal convenuto, oltre ad aver ritenuto, applicando erroneamente le pertinenti disposizioni del diritto tedesco, che G______ non era un possessore di buona fede e che egli stesso non poteva avvalersi della presunzione di possessore in buona fede.

Prima di procedere all’analisi di tali censure, va osservato che non è contestato che l’orologio apparteneva inizialmente al defunto F______ e che il convenuto ne è diventato l’unico proprietario alla sua morte, nell’ambito del suo patrimonio aperto a H______.

È altresì pacifico che, successivamente, l’Orologio è venuto in possesso di E______, sempre in H______, poi di G______, in Turchia (la ricorrente sembra talora metterlo in discussione, senza ricavarne nulla), ed infine della ricorrente, in Germania.

2.3 Il ricorrente contesta alla Corte di aver ragionato a ritroso nell’ambito della determinazione della legge applicabile in caso di conflitto di leggi mobili, sostenendo, se correttamente inteso, che si tratterebbe di partire dalla premessa che egli si presume essere il proprietario (secondo la legge svizzera?) dell’orologio perché è in suo possesso. Il convenuto contesta questa opinione.

Nell’ambito dell’applicazione delle norme sui conflitti mobili, dovuti allo spostamento della cosa da un Paese all’altro, il ragionamento della Corte basato sulla cronologia dei trasferimenti per determinare quale legge si applica a quale trasferimento, è l’unico che consente di determinare se il possessore finale (ossia il ricorrente) può rivendicare (sulla base delle norme relative alla presunzione del fatto di possesso o meno) la proprietà della cosa.

Di conseguenza, la Corte ripeterà questa cronologia, per quanto riguarda le denunce, in modo che l’entrata in possesso da parte di E______ e le sue conseguenze saranno valutate secondo la legge americana dello [Stato di] New York, la legge del luogo di ubicazione dell’Orologio al momento del trasferimento, ove applicabile secondo la legge turca per quanto riguarda la possibile acquisizione mediante prescrizione acquisitiva da parte di E______, quindi nel contesto della vendita/consegna da parte di E______ a G______, e infine secondo la legge tedesca “per quanto riguarda la sua acquisizione da parte della ricorrente.

3. Il ricorrente contesta alla Corte di aver ritenuto che E______ avesse rubato l’Orologio al suo proprietario e, come corollario, che quest’ultimo non glielo avesse consegnato, non essendo stata fornita la prova di una donazione.

L’esame dell’entrata in possesso dell’Orologio da parte di E______ rientra nella legge americana nello [Stato di] New York, dove l’oggetto si trova al momento del trasferimento.

3.1 Il diritto americano [degli Stati] di New York e New Jersey, relativo in particolare alle donazioni, deriva dal sistema di Common Law. Si basa quindi su precedenti.

Secondo tale diritto, comprovato dalle parti e in particolare dal legal opinion agli atti e dalle sentenze delle Corti Supreme e d’Appello di [lo Stato di] New York e del New Jersey, sono emersi i principi relativi all’esame della validità delle una donazione inter vivos è stata posta da una sentenza della Corte d’Appello di New York nel caso Gruen v. Gruen 68 NY2d 48 [1986]. Tale donazione è subordinata all’adempimento di tre condizioni cumulative, vale a dire l’intenzione del donatore di trasferire, l’accettazione della donazione da parte del donatario e la consegna della cosa secondo l’intenzione del donatore, condizioni che, in assenza di un documento scritto, deve essere dimostrato da chi intende avvalersi di una donazione inter vivos, chi afferma di aver ottenuto la proprietà tramite una donazione inter vivos ha l’onere di dimostrare l’adempimento delle condizioni mediante prove chiare e convincenti (Mirvish v. Mott, 18 NY3d 510 (2012)). La dimostrazione dell’intenzione del donatore di trasferirsi richiede la prova della sua intenzione di impoverirsi senza compenso (Fulper’s Estate, 99 NJEq 293, 302 (1926)).

3.2 Nel caso di specie, in assenza di un documento scritto attestante una possibile donazione dell’Orologio a E______, la ricorrente ritiene che tale fatto debba essere sostanzialmente desunto dalle dichiarazioni rese dalla stessa convenuta alla polizia tedesca secondo le quali ella ha dato un orologio a E______ e che questo orologio può essere solo l’Orologio, nella misura in cui l’inventario non ne contiene altri.

Questa censura può essere respinta fin dall’inizio osservando dalla lettura del cap. 23 dell’inventario dei beni immobiliari, secondo l’estratto prodotto nel procedimento, che esso comprende almeno un’altra evidenza rispetto a quella oggetto del procedimento, sicché la dimostrazione fornita dal ricorrente risulta errata. Per il resto va ricordato che non spetta a chi sostiene di aver donato dimostrare di non averlo fatto, ma a chi sostiene di aver ricevuto in donazione dimostrare l’intenzione del donatore di donare. Dare. Dal verbale non risulta nulla del genere, per cui anche per questo motivo la doglianza deve essere respinta.

Ne consegue che l’Orologio non essendo stato donato a E______, questi se ne appropriò senza diritto sicché il suo possesso era illegittimo ab initio . Non poteva acquisirne la proprietà, non invocando altro motivo di acquisto se non la donazione, che non ebbe luogo.

3..3 La risoluzione della questione di un’eventuale successiva acquisizione da parte di E______ della proprietà mediante prescrizione acquisitiva, negata dalla Corte in applicazione della legge americana dello [Stato di] New York e della legge turca, non essendo chiamata in causa questione, il ricorrente, ritenendo irrilevante il ragionamento del Tribunale sul punto, non vi ritornerà.

Nemmeno il trasferimento dell’orologio da E______ a G______ e le sue conseguenze, valutate dalla Corte secondo la legge turca, sono messi in discussione, per cui egli non sarà tornato lì, fatto salvo quanto segue.

3.4 Il ricorrente contesta il fatto che la Corte abbia ritenuto che G______ non potesse essere considerato acquirente o possessore in buona fede ai sensi del diritto tedesco.

3.4.1 Secondo il paragrafo 932 cap. 1 BGB, con un’alienazione effettuata ai sensi del paragrafo 929 (cioè mediante consegna fisica della cosa e accordo delle parti per il trasferimento della proprietà), l’acquirente diventa proprietario anche se la cosa non appartiene all’alienante, a meno che non era in buona fede nel momento in cui ha acquisito la proprietà secondo tali disposizioni.

Secondo il paragrafo 935 cap. 1 BGB, l’acquisizione della proprietà sulla base dei commi da 932 a 934 non avviene se la cosa è stata rubata, perduta o altrimenti sottratta al suo proprietario.

Secondo il paragrafo 1006 cap. 1 BGB si presume che il possessore di una cosa mobile ne sia il proprietario.

3.4.2 Nel caso di specie, il ricorrente contesta il ragionamento della Corte, ritenendo che egli dovrebbe essere tutelato nell’acquisto dell’orologio dal fatto che, da un lato, G______ era il proprietario dell’orologio ceduto, e quindi si presume fosse proprietario nei suoi confronti e, d’altra parte, che egli stesso era in buona fede nell’acquisto, “non avendo avuto il minimo motivo di nutrire dubbi sulla provenienza dell’orologio”.

Con la convenuta dobbiamo ricordare che la presunzione di cui al paragrafo 1006 BGB può essere presa in considerazione solo a condizione che l’acquirente fosse in buona fede al momento dell’acquisizione. Tuttavia, nel caso di specie, risulta dal fascicolo, e in particolare dalle dichiarazioni dello stesso G______ davanti alla polizia di M______, che egli aveva dubbi sull’origine dell’orologio, ma non aveva intrapreso alcuna azione per dissiparlo. Inoltre, il fatto che egli abbia tentato di vendere l’orologio tramite il gestore di un esercizio pubblico, come emerso dall’indagine penale tedesca, e che sia stato condannato in Germania per aver ricevuto gli altri 86 oggetti appartenuti al defunto F______ rubati da E______ al convenuto , supportano questa valutazione.

Di conseguenza, la Corte aveva ragione nel ritenere che G______ non fosse diventata proprietaria dell’Orologio a causa della sua malafede iniziale durante l’acquisizione/entrata in possesso, in applicazione della legge tedesca.

Ne consegue che il ricorrente non poteva avvalersi della tutela dell’acquirente di buona fede di cui al comma 932 c. 1 BGB, nella misura in cui si è ritenuto che l’orologio fosse stato rubato e che quindi il paragrafo 935 cap. 1 BGB esclude in questi casi la tutela dei terzi in buona fede. Il ricorrente non contesta ciò in diritto ma si accontenta di ripetere più e più volte che, secondo lui, l’Orologio non era stato rubato, cosa che sopra è stata smentita.

Non è quindi necessario risolvere la questione se il ricorrente stesso fosse in buona fede al momento dell’acquisto dell’Orologio. Anche le sue qualità, da lui stesso elogiate sul suo sito personale, secondo cui è uno “specialista mondiale di orologi da collezione”, lasciano dubitare di ciò, anche se ha acquistato un orologio, che secondo lui nel procedimento “varrebbe tra 200.000 e 400.000 franchi, per una somma di 600.000 franchi, con stime di case d’asta specializzate che ne stimano il valore intorno ai 4.000.000 di franchi.

Per tutti questi motivi la sentenza impugnata deve essere confermata.

4. Le parti sono ancora in disaccordo sulla questione del valore contestato, il ricorrente lo fissa in 600.000 franchi, il convenuto in 4.000.000 di franchi.

Non è necessario determinarlo più precisamente per fissare le spese della procedura di ricorso a 27 000 franchi. a carico del ricorrente soccombente (art. 106 cpv. 1 cpc), compensato dall’anticipo delle spese pagate che resta allo Stato, importo compreso nella forcella prevista dal Regolamento sulla tariffa delle spese per le controversie con un valore contestato di 100.000 franchi. a 10.000.000 di franchi. (artt. 17 e 35 RTFMC).

Il ricorrente sarà condannato a pagare le spese di ricorso a favore del convenuto per un importo di 30.000 franchi, ragionevole tenuto conto del lavoro svolto dal suo difensore, in applicazione delle disposizioni regolamentari (art. 23 LaCC; 84, 85 e 90 RTFMC ).

* * * * *

PER QUESTI MOTIVI,

La Camera Civile:

Ha la forma:

Dichiara ammissibile il ricorso proposto da A______ avverso la sentenza JTPI/9502/2022 resa il 17 agosto 2022 dal Tribunale di primo grado nel procedimento C/29658/2018.

Fondamentalmente : Conferma questo giudizio. Esclude le parti da ogni altra conclusione.

Sulle commissioni: Blocca i costi delle chiamate a 27’000 franchi, li mette a carico di A______ e li compensa con l’anticipo da lui versato e che resta allo Stato di Ginevra.

Condanna A______ a pagare a C______ la somma di 30.000 franchi. come spese di ricorso.

Seduta: Sig. Cédric-Laurent MICHEL, presidente; Sig. Laurent RIEBEN, Sig.ra Paola CAMPOMAGNANI, giudici; Sig.ra Camille LESTEVEN, impiegata.

 

 

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