Black Beauty: il Daytona Paul Newman “John Player Special”

l più bello tra tutti i Paul Newman e la più bella tra tutte le Lotus: in comune la livrea nera e oro.

Era il 21 maggio del 1968 quando nel Gran Premio di Zolder faceva il suo debutto la Lotus 79 con al volante il futuro campione del mondo Mario Andretti. Due i segni che la contraddistinguevano: il primo è l’essere stata la prima auto progettata per sfruttare l’effetto suolo, una scelta tecnica che la renderà da quel momento in poi imbattibile; il secondo è l’indiscutibile eleganza delle sue forme, accentuata dalla livrea più bella che una macchina da corsa abbia mai mostrato, tanto da averle regalato il soprannome di “Black Beauty”. Stiamo parlando di quel magico colore John Player Special, con la carrozzeria nera e le decorazioni oro, che la renderà inconfondibile ma soprattutto ancora oggi indimenticabile. 

La storia ci racconta come in realtà la sponsorizzazione sulle Lotus del celebre marchio di proprietà della Imperial Tobacco, sia cominciata con il logo Gold Leaf sul modello 49 al Gran Premio di Spagna 1968, passando nel 1972 al brand John Player Special di colore nero e oro fino al 1978 e successivamente dal 1981 al 1986. Il successivo rientro nel Circus grazie agli investimenti di Geni Capital, che ha acquistato le quote azionarie della Renault, ha riportato questa fantastica colorazione in griglia dal 2011 al 2015 (nonostante l’assenza della scritta John Player Special), prima di cedere nuovamente il team alla Casa francese nel 2016.

Ma cosa lega l’indimenticabile Lotus con il Daytona? Ancora una volta sono due i punti di contatto: il primo è la livrea esclusivamente nera e oro, segno di eleganza e di riconoscibilità, che nel cronografo Rolex trova la sua materializzazione con il quadrante nero ed i quadranti secondari dorati come pure dorato era il bordo esterno: il secondo è l’inarrivabile e incontestabile eleganza.

Appare quindi del tutto naturale che il Daytona con cassa oro e quadrante “Paul Newman” esclusivamente nero e oro (quindi senza traccia del bianco o del rosso) sia stato soprannominato “John Player Special”. Troppe le similitudini, ma soprattutto identica l’eleganza, quell’indiscutibile “Black Beauty” che lo ha dichiarato a furor di popolo, come il più bello tra tutti i Daytona fino ad oggi realizzati. 

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Se a questo uniamo la sua estrema rarità, sia per la cassa in oro che per il quadrante stesso, montato principalmente sulla referenza 6241 ma anche sulla 6239 e sulla 6264, non ci stupiamo se le quotazioni tocchino la soglia del milione di euro, come avviene per il pezzo fotografato. Si tratta di una cifra importante, che potrebbe però riservare delle sorprese ai collezionisti, in quanto le richieste in continuo aumento specie dal versante asiatico, potrebbero portare ad un ulteriore incremento del suo valore: i nuovi appassionati, infatti, spesso con disponibilità economiche altissime, si stanno orientando verso la parte alta della modellistica vintage, prediligendo la qualità assoluta, la rarità e la bellezza dei singoli pezzi.

Da un punto di vista storico, ricordiamo che la referenza 6241 è stata prodotta indicativamente tra il 1966 e il 1969, con meno di 3.000 esemplari totali, un decimo dei quali in oro giallo 18 carati, e ancor meno nella variante 14 carati che sovente ospita il quadrante JPS. Numeri ancora minori per la 6239 visibile su queste pagine 

Va messo in evidenza, infine, che sono le piccole varianti delle referenze più importanti e conosciute, come in questo caso il colore del quadrante, a rendere determinati modelli particolarmente rari e importanti per appassionati e cultori dell’Alta Orologeria. Queste continue spesso ai più invisibili variazioni, da una parte sono il segno di un lavoro di perfezionamento e di modifica che da sempre accompagna le marche più importanti e prolifiche, dall’altra diventano un motivo di interesse per i collezionisti sempre alla ricerca del segno distintivo e del pezzo unico. Sotto quest’ottica va valutato il Daytona “John Player Special”: un modello che per la sua estrema rarità potrebbe essere considerato ogni volta come una sorta di “pezzo unico”, una rarissima espressione di quel gusto e di quell’eleganza che da decenni decretano il successo del Daytona. Se poi lo si prova al polso, impossibile non rimanere sorpresi e catturati dalla sua innegabile “Black Beauty”.

l Daytona Paul Newman John Player Special in asta

6241 1969 Phillips Ginevra 13-14 maggio 2017 cinturino 730.000 CHF

6241 1968 Christie’s New york 7 dicembre 2017 cinturino 672.500 $

6241 1969 Christie’s Dubai 23 marzo 2018 cinturino 348.500 $

6241 1969 Antiquorum Ginevra 13 maggio 2018 bracciale 569.00 CHF

6241 1968 Christie’s New York 6 dicembre 2018 bracciale 552.500 $

6241 1968 Phillips New York 10 dicembre 2019 cinturino 758.000 $

6241 1969 Phillips Ginevra 11-12 maggio 2019 cinturino 800.000 CHF

6241 1969 Phillips Ginevra 7 novembre 2020 bracciale 780.200 CHF

6241 1969 Phillips Ginevra 27-28 giugno 2020 bracciale 1.040.000 CHF

6264 1969 Sotheby’s Ginevra 31 giugno 2020 bracciale 1.215.000 GBP

6241 1968 Phillips Hong Kong 25-26 novembre 2021 cinturino 13.560.000 HK$

6241 1969 Phillips New York 11-12 dicembre 2021 bracciale 1.240.000 $

6241 1968 Sotheby’s New York 10 giugno 2021 cinturino 625.000 $

6241 1969 Phillips Ginevra 7-8 maggio 2022 cinturino 852.800 CHF

6241 1969 Sotheby’s Ginevra 14 maggio 2023 bracciale 2.238.000 CHF

PER GLI APPASSIONATI DI MOTORI La Lotus Type 79 vincitrice del campionato mondiale di Formula 1 con Mario Andretti, andrà in vendita da Bonhams il 25 novembre prossimo ad Abu Dhabi in concomitanza con l’omonimo Gran premio di Formula 1.

Si tratta di una delle Formula 1 più importanti ed evocative di tutti i tempi, la John Player Special Lotus-Cosworth Type 79 del 1978 guidata dalla superstar statunitense delle corse Mario Andretti.
Questa macchina storica – telaio 79/4 – è stata la vera vettura con cui Andretti ha battuto in modo memorabile ogni avversario per vincere il Gran Premio d’Olanda a Zandvoort e poi rivendicare il suo titolo mondiale piloti di Formula 1 nel 1978 nel successivo Gran Premio d’Italia a Monza. Ha una stima di $ 6.500.000-9.500.000.

Conosciuta come “Black Beauty” per il suo bell’aspetto aerodinamico e la distintiva livrea dello sponsor “JPS” in nero e oro, la Type 79 del Team Lotus è stata introdotta nell’arena della Formula 1 per la stagione 1978. La storia di questa vettura aveva subito suscitato scalpore, con 20 presenze in 11 Gran Premi, collezionando sei vittorie e cinque podi, oltre a 10 pole position e cinque giri veloci in gara, di cui due realizzati da Andretti. La Type 79 ha aiutato la Lotus a ottenere il maggior numero di vittorie in una sola stagione, con Andretti e il suo compagno di squadra “Super-Swede” Ronnie Peterson che hanno ottenuto quattro doppiette, guadagnandosi il soprannome di ‘Mario and Ronnie Train’ 

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