Audemars Piguet: Royal Oak Perpetual Calendar 25829TR in Tantalio

La rinascita del Calendario Perpetuo a Le Brassus

Nel 1978, al fine di ridurre lo spessore del meccanismo, i designer del Calibro 2120/2800 di Audemars Piguet scelsero di non dotarlo di un indicatore degli anni bisestili, nonostante la stessa casa avesse svolto un ruolo pionieristico in questo campo nel 1955. Tuttavia, col passare del tempo, la necessità di un marcatore annuale per impostare l’orologio divenne sempre più pressante. 

Audemars Piguet prese la decisione nel 1996 con il Calibro 2120/2802. La storia scritta a partire dal 1996 rappresenta un ampio campo di interesse che richiederà ulteriori ricerche lunghe e affascinanti. Tuttavia, per darvi un assaggio, ricordiamo alcune tappe che hanno segnato questa storia ricca di avvenimenti.

Royal Oak Skeleton Perpetual Calendar tantalio e oro rosa, ref. 25829TR
Royal Oak Skeleton Perpetual Calendar tantalio e oro rosa, ref. 25829TR

 

Due modelli dominano il primo periodo: il Royal Oak 25820 e la sua variante openworked Modello 25829, di cui sono stati prodotti e venduti oltre 2.000 esemplari tra il 1996 e il 2013. 

Altre creazioni meritano una menzione, in particolare il Royal Oak Jubilee 20º Anniversario 25810OR e la sua indicazione periferica delle 52 settimane; il Royal Oak Perpetual Calendar da 33 mm per signora Modello 25800 (1996), poi Modello 25932. Altre specialità includono il calendario annuale introdotto nel 1999 (25920) e l’equazione del tempo nel 2010 nel Royal Oak Modello 26603.

 

Anche il mmovimento e il rotore dell'automatico sono stati scheletrati

Nonostante questa creatività e il salvataggio dell’ultimo minuto del Calibro 2120 all’alba del nuovo millennio, l’interesse dei clienti per gli orologi Royal Oak con calendario stava lentamente diminuendo. Nel corso del 2012, anno del 40º anniversario del Royal Oak, vennero venduti solo 13 esemplari del Modello 25829 openworked, visibile in foto nella versione 25829TR in tantalio e oro rosa.

Nessuna variante openworked del Modello 25820 aveva lasciato Le Brassus da tre anni! Il Royal Oak Perpetual Calendar stava perdendo slancio. Le squadre ricordano con nostalgia i giorni d’oro in cui Audemars Piguet produceva 500 calendari perpetui all’anno!

 

Il quadrante openworked interamente scheletrato

François-Henry Bennahmias, che ha preso le redini dell’azienda nel 2012, credeva fermamente che avesse ancora un futuro. Nel 2015, gli orologiai presentarono un calibro di nuova generazione, ancora basato sul 2120, chiamato 5134. Venne utilizzato per equipaggiare il Royal Oak 26574, che presentava un’estetica rivisitata e dinamica. I mercati erano eccitati e per celebrare questo lancio, venne realizzata una brochure intitolata “Orologi Calendario Audemars Piguet” che raccontava la storia dei calendari del marchio. Nel 2018 venne pubblicato il libro intitolato “Orologi da Polso Complicati Audemars Piguet del 20º Secolo”. Mentre queste pubblicazioni alimentavano l’interesse dei collezionisti, il momento culminante di questa rinascita avvenne nel 2017, con il lancio del Royal Oak Perpetual Calendar 26579CE in ceramica nera. Da quel momento non ci poteva essere alcun dubbio che la rinascita sarebbe avvenuta – e il suo successo avrebbe superato ogni aspettativa.

 

La cassa, anche con l'aggiunta della complicazione del calendario perpetuo, rimane estremamente sottile

Nello stesso periodo, il meccanismo del calendario perpetuo venne completamente rivisitato, portando nel 2018 al Royal Oak Selfwinding Perpetual Ultra-Thin RD#2 (6.3 mm). Con soli 2.89 mm di spessore, il suo Calibro 5133 batté il record di sottigliezza precedentemente detenuto per 40 anni dal Calibro 2120/2800 (3.95 mm). Questo rappresentò più di un semplice record e rivelò un nuovo approccio emergente all’architettura meccanica.

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