Valadimir Putin e i Due Patek Philippe del Mistero.

Assegnati in tempi non sospetti a Vladimir Putin, sono due rari pulicomplicati milionari realizzati dalla Casa ginevrina, protagonisti fin dal primo momento di una vera e propria caccia da parte dei collezionisti più facoltosi, che ne hanno riconosciuto una indubbia valenza aggiuntiva legata al nome del primo assegnatario. Vediamo la loro storia e quella di tanti altri segnatempo appartenuti al leader russo.

 

Quando pensiamo ad un orologio pluricomplicato, uno di quelli che uniscono calendario perpetuo, ripetizione a minuti e magari anche il tourbillon, immediatamente iniziamo a congetturare, con più o meno competenza, sul prezzo che potrebbe avere. Fughiamo subito tutti i dubbi: per acquistare una grande complicazione bisogna bonificare cifre variabili dai cinque ai sei zeri e spesso attendere qualche anno per poterlo ritirare dopo averlo acquistato. Questo perché la produzione è indissolubilmente legata ai tempi dei maestri orologiai, persone meticolose, per le quali il tempo è una variabile ininfluente, conta solo il risultato che deve essere “perfetto”. 

Attenzione però a non fare lo sbaglio di ridurre tutto a una semplice questione di soldi. Non basta essere “ricchi” per acquistare determinati modelli, non basta avere un conto in banca tanto pingue da poter spendere in pochi minuti delle cifre che una persona comune guadagnerebbe in anni di lavoro. Per avere accesso ai pezzi più importanti di colossi come Vacheron Constantin, Audemars Piguet oppure Patek Philippe, bisogna essere conosciuti, referenziati e avere una “storia personale” tale da poter rientrare nel ristrettissimo numero dei clienti che “possono acquistare” i modelli top.

 

Patek Philippe Grande Complicazione Ref. 5208P. Movimento Calibro R CH 27 PS QI con ripetizione minuti, cronografo monopulsante e calendario perpetuo istantaneo a finestrella, uno dei rari calibri ultracomplicati a disporre di carica automatica.

Lo fece capire già Philippe Stern, padre di Thierry attuale presidente della Patek Philippe, quando raccontava sorridendo come alla fine degli anni ’80, la metà dei potenti della Terra gli avesse calorosamente raccomandato l’altra metà dei potenti, per permettere loro l’acquisto di un Calibro 89, il re dei pluricomplicati. Questo modello si impose non solamente come il segnatempo portatile più complicato mai realizzato per l’epoca, ma anche come il simbolo di un settore che si era definitivamente scrollato di dosso il fardello dei movimenti al quarzo, passando dal ruolo di strumento per la misurazione del tempo a quello ben più divertente di prezioso complemento maschile (ma anche femminile) per eccellenza.

Abbiamo quindi compreso come l’acquisto di un orologio “importante” non sia operazione così semplice, tanto più che spesso le cifre spese per mettere in cassetta di sicurezza questi piccoli gioielli ticchettanti, si rivalutano con sorniona pazienza nel corso degli anni.

I due orologi con i certificati d'origine.
I due orologi con i certificati d'origine.

Ad accedere ai pezzi più costosi sono sovente grandi industriali, uomini e donne dello spettacolo, sportivi multimilionari e politici di caratura internazionale. La notizia, per lungo tempo rimasta coperta dal muto riserbo transalpino, è che uno dei personaggi più potenti e anche discussi degli ultimi anni, il Presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovič Putin, abbia acquistato nel giro di un mese ben due importanti Patek Philippe. I certificati d’origine parlano chiaro: al lui furono assegnati due pezzi di straordinaria importanza, un calendario perpetuo con ripetizione a minuti referenza ref. 5208P ed uno Sky Moon Tourbillon ref. 6002G. 

Il primo è stato “alienato” il 15 dicembre 2015 dalla londinese Watches Of Switzerland in Regent Street, il secondo il 23 gennaio del 2016 sempre dallo stesso venditore, quindi solamente 38 giorni dopo. La storia del loro ritiro, a dire il vero, si fa abbastanza nebulosa. Sembra infatti che ad occuparsene fosse stato incaricato un oligarca vicino al leader russo, che per vicissitudini varie non ritirò i preziosi segnatempo. Questi ultimi, tra l’altro, offrono anche altri spunti di riflessione: il più importante dei due, lo Sky Moon Tourbillon dai numeri seriali evidenzia che si tratta del pezzo usato per realizzare il servizio fotografico di presentazione dell’orologio stesso, una caratteristica che spesso contraddistingueva i modelli di preserie inevitabilmente destinati all’archivio storico della Casa ginevrina e non certo alla vendita. Che la potenza dell’acquirente non abbia convinto la dirigenza ad alienare anche il pezzo ritenuto inalienabile?

Sappiamo quindi, da fonti attendibili, che Putin non ritirò questi due orologi, ma ci fu un advisor che venne chiamato (ma il suo nome non è certo) per trovare la corretta collocazione di questi pezzi. La storia ci racconta come il 5208P sia andato quasi immediatamente in asta da Monaco Legend «Per quanto ne sappiamo, questo orologio è stato acquistato da una persona molto importante per essere regalato a Vladimir Vladimirovic Putin» disse a suo tempo via e-mail Annabelle Farras, allora direttrice delle aste di Monaco Legend, che però non contattò il Cremlino riguardo alla sua provenienza.

Per l’altro orologio, il 6002G la sorte abbia scelto come possessore un ricco collezionista “asiatico”. Il loro valore, salito a livelli stellari durante il boom del 2020/2022, rimane oggi altissimo e comunque nell’ordine dei milioni di euro.

Una cosa è certa, il leader che comunica pubblicamente un reddito annuo di poco superiore ai 100mila euro, indossa da sempre dei segnatempo di eccezionale bellezza e valore.

Patek Philippe Ref. 5208P Platino – anno 2017
Parte della linea Grandi Complicazioni di Patek Philippe, la referenza 5208 è uno dei capolavori della manifattura.Si tratta di un cronografo in platino, estremamente raro e importante, a carica automatica, con calendario perpetuo, pulsante singolo con ripetizione minuti e chiusura deployante Patek Philippe in platino.

Uno dei segnatempo visti più di frequente al polso di Putin è il Blancpain “Léman Grande Date Aqua Lung” in acciaio da 43 mm con quadrante nero. Dalla sua può vantare alcuni pregi importanti per un appassionato: è raro, ha un bell’aspetto e garantisce delle ottime performance per quanto riguarda precisione e robustezza. 

Il presidente sembra che possegga anche un Patek Philippe Calendario Perpetuo ref. 5039J in oro giallo con lunetta guilloché dall’inconfondibile motivo Clous de Paris. Per rimanere nella fascia alta, impossibile non nominare altri due suoi pezzi eccezionali: il primo è un FP Journe “Chronometer Bleu” referenza 1304C, un pezzo realmente raro e costoso, con cassa in tantalio, un raro metallo grigio scuro con sfumature blu e movimento pluricomplicato; il secondo è A. Lange e Söhne “1815 Up/Down” ref. 221.025 in platino, collezione ideata per commemorare l’anno di nascita del fondatore Ferdinand A. Lange. La lista potrebbe continuare all’infinito, tanto più che i pezzi più importanti sono ovviamente anche quelli che per mille ragioni diverse non indossa certo nella “vita di tutti i giorni” e quindi non sono stati fotografati al suo polso. 

 

Ma cosa ne è oggi dei due Patek Philippe? I rumors li darebbero rientrati – o meglio dire entrati – in possesso proprio del potente acquirente assegnatario degli stessi. 

Per chi volesse fare le medesime “scelte orologiere” di Putin, possiamo dire che un ref. 5208P Ripetizione con Calendario Perpetuo in platino è in vendita a Roma da Bonanno, uno dei pochi al mondo in grado di trattare pezzi di questa importanza. Attenzione però a non considerarlo solamente un sogno oppure un gioco: quando la posta in gioco è così alta, se da una parte è la passione a dettare le scelte, dall’altra è la ragione a valutare dei modelli così rari come un serio investimento, che per esperienza di tanti che lo hanno sperimentato, alla lunga distanza ha sempre regalato le giuste soddisfazioni.

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