Rolex Daytona: un Fantastico”Paul Newman” ref. 6263 MK 2

Il termine Paul Newman si riferisce a una specifica variante dei quadranti dei Rolex Daytona, divenuta famosa negli anni ’80 con il collezionismo orologiero moderno. Questi orologi, noti per il loro design distintivo con quadranti “tropicali”, panda (fondo bianco e contatori neri) o reverse panda (fondo nero e contatori bianchi), condividono la cassa e il movimento dei Daytona ma si distinguono per alcuni dettagli sottili e unici sul quadrante. Solo i modelli con numeri di referenza specifici (6239, 6240, 6241, 6262, 6263, 6264, 6265) e caratteristiche particolari, come il ref. 6263 MK 2 del 1972 visibile in questa pagina, sono considerati dei veri Paul Newman.

Nel 1972, all'età di 46 anni, Paul Newman ha iniziato una seconda carriera come pilota di auto da corsa e ha vinto la sua prima gara della Sports Car Club of America (SCCA) nello stesso anno. Photo Credit: RON GALELLA VIA GETTY IMAGES

In un periodo approssimativamente coincidente con le riprese del film “Winning” che usciì nelle sale nel 1969 (in Italia con il titolo fantasioso di Indianapolis pista infernale), Joanne Woodward fece un regalo perfetto a suo marito: un Rolex Cosmograph Daytona referenza 6239 realizzato nel 1968 e – almeno dando credito alla comunicazione di quegli anni – specificamente progettato per l’automobilismo.

Joanne, grande attrice ma anche donna dal gusto raffinato, probabilmente scelse questo esemplare con quadrante che oggi definiremmo “esotico” presso Tiffany & Co. sulla Fifth Avenue di New York, come testimoniato dai numeri di inventario incisi a mano sulle anse. Sul fondello fu fatta incidere da Joanne una tenera dedica “DRIVE CAREFULLY ME” (“guida con cautela” anche se sul significato effettivo si sta ancora dibattendo…), riflettendo le sue preoccupazioni per la propensione alla velocità del marito.

Dopotutto, soltanto tre anni prima, nel 1965, Newman era rimasto ferito in un grave incidente motociclistico che aveva richiesto innesti di pelle sulla sua mano sinistra. Con quei ricordi ancora vividi, Joanne provava un grande disagio ogni volta che lui si avventurava in pista. Il Daytona divenne così un fedele compagno di Newman, utilizzato come vero e proprio strumento per cronometrare le sue attività di corsa.

Così fiero e sicuro della sua precisione, Newman scommetteva con gli amici che il suo Daytona fosse più accurato dei loro. Dopo aver verificato l’ora esatta tramite il servizio telefonico Central Time, Newman incassava le sue vincite. Amava il suo Rolex e amava essere puntuale. Nel 1984, questo Daytona apparentemente “scomparve” quando ricevette un nuovo orologio – un Cosmograph Daytona con quadrante nero, non esotico, referenza 6263, acquistato nuovamente per lui da Joanne Woodward.

Bisognerà aspettare la fine degli anni ’80 e la nascita del collezionismo orologiero moderno, per trovare la definizione “quadrante Paul Newman” attribuita genericamente ai quadranti “tropicali” sia con il fondo bianco e i contatori neri (la grafica che oggi chiamiamo “panda”) che con il fondo nero e i contatori bianchi (grafica che oggi definiamo anche con il soprannome di “reverse panda”).

Sebbene condividano cassa e movimento di tutta la collezione Daytona, i “Paul Newman” possiedono caratteristiche distintive sul quadrante che li differenziano dalle altre varianti di questa collezione. Tuttavia, i dettagli che conferiscono a questi orologi il loro carattere unico possono essere così sottili da sfuggire facilmente a chi non è esperto. Per iniziare, è importante sapere che un Daytona “Paul Newman” è un orologio sportivo e può avere solo i numeri di referenza 6239, 6240, 6241, 6262, 6263, 6264 o 6265. Inoltre, tutti presentano vetri bombati in acrilico. Un’altra caratteristica distintiva è rappresentata dai contatori: invece delle consuete linee, i sub-quadranti includono marcatori a blocco, e al centro di ciascun sub-quadrante sono posizionate delle croci. Il contatore dei secondi, in particolare, presenta l’indicazione a 15, 30, 45 e 60. Negli altri modelli di Daytona, queste si trovano invece a 20, 40 e 60.

Entrando nello specifico, il Paul Newman in acciaio con cassa Oyster e quadrante Panda (come quello visibile in foto, uno straordinario Ref. 6263 MK 2) con fondo avorio e contatori e pista esterna in nero, venne realizzato con le referenze 6263 e 6265. La disposizione delle scritte è la tradizionale ROC (dall’alto Rolex, in mezzo Oyster e sotto Cosmograph).

A dispetto di una produzione che ha contato davvero pochi esemplari messi in commercio, per i quadranti panda possiamo riconoscere, in accordo con quanto le ultime ricerche hanno evidenziato, ben quattro varianti: MK 1, MK 1.5, MK 1.75 e MK 2. A differenziarle essenzialmente la forma e le grazie del font utilizzato sulla R e sulla E di Rolex (si veda il bel lavoro di ricerca effettuato da Grégoire Rossier e Anthony Marquié sul loro volume Rolex Cosmograph Daytona), assieme alla forma del 3 nei contatori supplementari. Significativa per ogni variante anche la distanza tra il logo e la scritta Rolex, che varia a seconda della versione e che comunque è decisamente maggiore nell’MK 1.75 rispetto agli altri. In ogni caso, è sempre bene evitare il “fai da te” e per riconoscere e valutare un Paul Newman sarà sempre meglio rivolgersi a chi “frequenta” giornalmente orologi di questa importanza e rarità e può quindi validarne e valutarne tutte le sue peculiarità distintive.

Più in generale, modelli come il Ref. 6263 MK 2 in foto, contraddistinto oltre che dalla rarità anche dallo straordinario stato di conservazione, sono quelli che hanno reso il Paul Newman un oggetto del desiderio per collezionisti e appassionati di orologi di tutto il mondo. La sua rarità, unita alla leggenda legata al celebre attore e alle specifiche tecniche che lo contraddistinguono, lo rendono un pezzo da collezione di inestimabile valore.

Come ormai tutti i grandi collezionisti hanno ben compreso, il valore di un Daytona “Paul Newman” non risiede solo nel suo essere un orologio di precisione realizzato da una delle case orologiere più prestigiose al mondo, ma anche e soprattutto nelle sue peculiarità estetiche e storiche, che lo rendono un vero e proprio simbolo nel mondo dell’orologeria e un pezzo da museo per gli appassionati e i collezionisti.

Com’è andata a finire la vicenda del Paul Newman di Paul Newman?

La sorte dell’orologio dopo la sua scomparsa nel 1984 rimase uno dei più grandi misteri orologieri del XX secolo – fino a quando il consignatario, James Cox, non rivelò l’orologio e la sua affascinante storia. In realtà, il Cosmograph Daytona non era mai ‘scomparso’: fu dato direttamente da Paul Newman a Cox, creando una incredibile intreccio legata alla prima figlia di Paul Newman e Mrs. Woodward, Elinor “Nell” Newman. Nell era una ragazza bella, intelligente, del tipo “ragazza della porta accanto”. Umile come suo padre, non si vantava mai delle sue origini famose. Frequentò il College of the Atlantic a Bar Harbor, nel Maine. Durante gli studi, mantenne segreta la sua identità, utilizzando il suo nome d’arte, Nell Potts. Nell’autunno del 1983 iniziò a frequentare un compagno di studi – James Cox.

Durante una cena con un gruppo di studenti, Nell portò una bottiglia di condimento per insalata “Newman’s Own”. Alla vista del volto di Paul Newman sulla bottiglia, James raccontò di aver incontrato Paul Newman da bambino al circuito automobilistico di Lime Rock. Si trovava dietro una corda, cercando di scattare una foto ai piloti con le loro auto, quando fu notato da un pilota in tuta completa che gli fece segno di avvicinarsi alla pista per scattare una foto migliore. Il pilota, raccontò, era Paul Newman.

Fu dopo aver sentito questa storia che Nell rivelò la sua vera identità a James. Il suo nome non era Nell Potts, ma bensì Nell Newman. Nell celava con diligenza la sua origine sotto questo alias per proteggersi da chiunque avesse cattive intenzioni e cercasse di diventare suo amico per i motivi sbagliati. Inutile dire che James si era innamorato di lei e non del suo background famoso, e i due continuarono a frequentarsi per quasi un decennio.

Nell’estate del 1984, sia Nell che James soggiornavano nella casa di famiglia dei Newman a Westport, nel Connecticut. Lei lavorava come assistente nel Vermont, aiutando i falchi pellegrini a tornare allo stato selvatico. James rimase a Westport con Paul Newman e ebbe l’idea di ricostruire la casa sull’albero nella proprietà principale, conosciuta come “Nook House”. Questa casa sull’albero fu la ragione che convinse Joanne Woodward ad acquistare la casa. Per Paul e Joanne, rappresentava la caratteristica più importante di Nook House, essenziale per la longevità del loro straordinario matrimonio, durato 50 anni.

Come descritto da Nell Newman in una lettera firmata che accompagna l’orologio in questione: «Papà andava spesso sulla riva del fiume per controllare i progressi di James. In una di queste occasioni, chiese a James se sapeva che ora fosse. Apparentemente quel mattino Papà aveva dimenticato di caricare il suo orologio da polso. James rispose di non sapere l’ora e di non possedere un orologio. Papà gli porse il suo Rolex dicendo: ‘Se riesci a ricordarti di caricarlo ogni giorno, va abbastanza bene con l’orario.» Da quel giorno, James ha tesaurizzato l’orologio e lo ha preservato nelle sue condizioni originali.

La vicenda anche personale che accompagna l’orologio di Paul Newman non è solo un affascinante pagina di storia orologiera, ma anche una finestra sulle vite private e le relazioni personali di una delle coppie più amate di Hollywood. L’intimità del gesto di Joanne Woodward, che incide un promemoria affettuoso sul retro dell’orologio del marito, parla di una profonda consapevolezza e preoccupazione per il benessere del suo partner. La successiva trasmissione dell’orologio da Paul Newman a James Cox, sotto la benedizione di un significativo momento familiare, aggiunge un ulteriore strato di significato personale e storico a questo pezzo.

Questo Rolex Daytona non è solo un testimone silenzioso delle corse e delle sfide vissute da Newman, ma anche un simbolo dell’amore, dell’affetto e delle connessioni umane che trascendono il tempo e le generazioni. In un mondo dove gli oggetti spesso vengono valutati per il loro valore materiale, la sua storia ci ricorda che il vero valore risiede nelle storie personali e nei legami emotivi che essi rappresentano. A proposito di “valutazioni”, il Daytona Paul Newman di Paul Newman è stato venduto da Phillips in Association with Bacs & Russo per 17.752.500 dollari durante l’asta Winning Icons – Legendary Watches of the 20th Century tenutasi a New York il 26 ottobre del 2017.

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