Rolex Cosmograph ref. 6263: quando l’Oro fa Sognare

La referenza 6263 e la sua compagna 6265 (la prima con la lunetta nera in acrilico e la seconda con lunetta in metallo) furono introdotte alla fine degli anni ’60 (più precisamente nel 1969) come evoluzione del 6262 e 6264. Rispetto alle versioni precedenti mantennero la possibilità di avere una lunetta in acrilico o in metallo, ma aggiunsero un’ulteriore protezione dall’acqua grazie ai pulsanti a vite per la cronografia, che erano precedentemente stati testati con successo sull’esclusivo 6240 realizzato tra il 1965 e il 1967. 

Questa referenza, che al suo interno presentava un movimento cronografo meccanico a carica manuale Valjoux calibro 727, ha continuato ad essere offerto in acciaio inossidabile e oro fino al 1988, anno nel quale venne presentato il 16520 a carica automatica. Sono quindi da considerarsi a pieno diritto come l’ultima evoluzione del Rolex Daytona a carica manuale.
Le versioni in oro della referenza 6263 furono i primi cronografi prodotti in serie ad essere ufficialmente certificati dal COSC. Insieme alla certificazione è stata aggiunta la scritta “Superlative Chronometer Officially Certified” sul quadrante. Da notare come in alcuni modelli in oro 14 carati – quindi non in quello visibile il foto – la scritta del produttore e del modello, sia “staccata” (staccato nel gergo collezionistico o floating) dall’indicazione della certificazione di cronometro.

La referenza 6263 è celebrata come un pezzo di notevole importanza nel mondo dell’Alta Orologeria grazie al suo design atemporale e alla superiore qualità dei suoi componenti, rendendola davvero essenziale in ogni collezione di rilievo. Nondimeno, le varianti in oro giallo, sono particolarmente ambite per la loro rarità rispetto alle versioni in acciaio. L’elegante contrasto tra l’oro giallo e le componenti nere dell’orologio amplifica il suo fascino, aggiungendo un tocco di carisma straordinario.

Nel caso particolare del 6263 visibile nelle foto, realizzato nel 1979, si caratterizza per le splendide condizioni della cassa, praticamente mai lucidata, come mette bene in mostra l’ossidazione sul fianco destro accanto ai pulsanti e alla corona. Si tratta di un particolare oggi sempre più apprezzato e valutato dagli appassionati più attenti, che riconoscono anche in questi particolari un importante ausilio nella verifica dell’originalità e della coevità dell’orologio stesso. Ancora una volta è l’osservazione attenta del singolo pezzo e la garanzia del venditore legittimato, a fare davvero la differenza, potendo garantire nel tempo un valore costantemente in aumento e la massima soddisfazione – non solo economica – in chi lo acquista.

Esaminando il percorso storico, notiamo che sono stati orologi emblematici come la referenza 6263 di Rolex a segnare in modo rilevante la storia del collezionismo orologiero dalla fine degli anni ’80. Questa traiettoria ha registrato un aumento continuo delle quotazioni, dimostrando come in quasi quattro decenni i desideri e le ambizioni dei collezionisti abbiano continuamente alzato l’asticella.

Rivolgendoci al passato, ci rendiamo conto che modelli rari e in perfette condizioni, come questo, a partire dalla fine degli anni ’80, hanno segnato in modo significativo la storia del collezionismo orologiero. Da allora sino ad oggi, abbiamo assistito a una crescita costante nei loro valori di mercato, un trend che riflette l’evoluzione continua delle aspettative e delle ambizioni degli appassionati di alto e altissimo livello. Questi sono anch’essi aumentati e si sono costantemente evoluti. Negli ultimi quasi quattro decenni, infatti, l’asticella del desiderio e dell’esclusività nel mondo delle lancette di prestigio si è notevolmente alzata, segnando un apprezzamento sempre maggiore per pezzi eccezionali come questo.

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