Torniamo a parlare di Time On Show, la manifestazione che avrà luogo presso BolognaFiere, nella gallery hall dei padiglioni 25 e 26, dal 26 al 29 ottobre 2023, nell’ambito della quarantesima edizione di Auto e Moto d’Epoca. Lo facciamo prendendo a prestito l’esperienza di Giovanni Bonanno, uno tra i primi a credere e ad aderire a questo nuovo evento fieristico. L’intervista è di Paolo Gobbi.

Si sentiva il bisogno di una nuova fiera?
«Assolutamente sì. Le aspettative su Time On Show sono molto alte, considerando sia il target degli espositori che del pubblico atteso.»
Bonanno Luxury Watches ci sarà?
«Sì, abbiamo aderito immediatamente a questa iniziativa.»
In che senso le aspettative sono alte?
«Perché gli organizzatori sono un gruppo di esperti di orologi da collezione, che hanno selezionato commercianti di primo livello. Questo rende importante l’offerta e fa ben sperare nella riuscita della manifestazione.»
Ci sono differenze rispetto al Mercanteinfiera di Parma, o alle manifestazioni analoghe in Germania o negli Stati Uniti?
(Sorridendo) «Della Germania non vale nemmeno la pena parlarne. Rispetto a Parma, abbiamo notato che negli ultimi anni il livello degli espositori e, di conseguenza, anche del pubblico è notevolmente diminuito. Per quanto riguarda gli americani, siamo ancora lontani dalla loro qualità e quantità.»
Si va in fiera, anzi a Time On Show, per vendere, comprare o farsi vedere?
«Essendo la prima volta che si tiene questa manifestazione – anche se spero vivamente che ne seguiranno tante altre – non ho grandi aspettative per quanto riguarda le vendite. Penso che, vista la qualità dei visitatori, sarà comunque una grande e importante vetrina, un modo forte per comunicare sia per noi che per tutti gli altri espositori che hanno aderito.»

I vostri clienti saranno a Bologna?
«Molti dei nostri clienti sono anche appassionati di auto d’epoca, quindi sarebbero comunque andati al Salone. Siamo certi che verranno a trovarci.»
Una piccola provocazione: il mondo dell’orologeria è in continua evoluzione. Secondo te, c’è ancora bisogno di momenti d’incontro espositivi come le fiere?
«Sì. Per prima cosa, è un momento anche goliardico tra noi commercianti, che inevitabilmente ci troviamo a competere su “chi ce l’ha più grosso,” chi ha il pezzo più raro, costoso, introvabile. Poi le persone hanno bisogno di uscire, girare, vedere, scoprire, ed esattamente come si ama sempre di più viaggiare, allo stesso modo andare a una fiera diventa un momento di scoperta e di divertimento.»
Continuiamo a provocare: Mercanteinfiera, una fiera di antiquariato e modernariato con all’interno uno spazio dedicato all’orologeria. Auto e Moto d’Epoca a Bologna, una fiera di auto da collezione con all’interno Time On Show dedicato all’orologeria. Non è forse il momento di diventare grandi e pensare a un evento dedicato “esclusivamente” all’Alta Orologeria da collezione? C’è per forza bisogno della compagnia?
«Al momento, c’è bisogno di qualcosa di trainante: auto d’epoca, antiquariato, sono importanti per attirare il pubblico verso l’orologeria.»
Per tutti, Parma come Bologna, l’orologeria è il fiore all’occhiello, il salotto buono dove si scoprono pezzi straordinari.
«Lo sappiamo, infatti, fatti salve le fiere di Parma e Bologna, magari in un altro momento dell’anno si potrebbe pensare a un evento dedicato solamente agli orologi. C’è bisogno di mettere insieme delle teste e guardare oltre: con Bologna è stato fatto, magari potrebbe essere fatto un nuovo passo anche con loro. Qualcosa di innovativo dove le lancette siano protagoniste esclusive.»