IL PRIMO CALENDARIO PERPETUO PATEK PHILIPPE 1518, 2499, 3970 E 5970

Quante persone possono vantarsi di sapere a quando risale la produzione del primissimo calendario perpetuo con cronografo prodotto in serie? Se non lo sapete, niente paura. Ci si arriva con la logica, come insegnò al mondo Sir. Arthur Conan Doyle attraverso i suoi mirabili racconti ne “Le avventure di Sherlock Holmes” ove la deduzione ed il ragionamento conducevano sempre alla soluzione dell’enigma, difficile da risolvere per chiunque.

E proprio la logica ci porta a dedurre che questa produzione sia da ricondurre alla maison svizzera più prestigiosa secondo tanti estimatori, la Patek Philippe, la quale decise di accoppiare le proprie fortune commerciali alla realizzazione di un cronografo con calendario perpetuo quasi come fosse un vero e proprio biglietto da visita, da esibire nel tempo.

La Gioielleria Bonanno, da più di 30 anni sul mercato del vintage, desidera così offrire allo sterminato e crescente popolo di appassionati e collezionisti una ricostruzione dinamica, condita da qualche gustoso particolare, di come questa Referenza abbia caratterizzato non solo la storia dell’orologio da polso ma al tempo stesso la ricerca tecnologica e l’indirizzo stilistico ad esso strettamente dipendente.

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Siamo nel lontano 1941 e la Patek Philippe, già in auge per l’elevato tasso di ricerca nella messa a punto dei suoi meccanismi così complessi ma perfettamente funzionanti, lancia sul mercato la Referenza 1518 con tali caratteristiche, inconsapevole forse che questo segnatempo sarebbe divenuto un unicum nella storia produttiva degli orologi prodotti in serie e ad alto tasso di complessità: il primo passo di un percorso storico non solo per il brand ma addirittura per tutta l’industria specifica in generale. In realtà era già stato prodotto e lanciato il 1526, il primo calendario perpetuo realizzato in serie al mondo. Ma il 1518 è più famoso in quanto è il primo cronografo con calendario perpetuo prodotto in serie al mondo.

Sempre secondo una ricostruzione abbastanza veritiera, ma mai confermata al 100% ed in contrasto con l’idea della Patek Philippe sempre alla ricerca di qualcosa di eccellente per distinguersi, nel 1941 un orologio dal livello così alto di complicazione non poteva che averlo ordinato un pezzo grosso dell’altissima borghesia od addirittura del mondo militare: in fin dei conti era appena iniziato il 2° conflitto mondiale!!

Oggi è davvero differente. La complicazione del movimento non è più o quasi un carattere distintivo tra i produttori di orologio da polso (la progettazione avviene al computer e non più con i calcoli ed i disegni a mano…), ma nel 1941 questo Patek Philippe Ref. 1518 fu veramente un gioiello dell’evoluzione orologiaia in appena 35 mm. di materia solida, quello che oggi potrebbe definirsi una sorta di killer application in informatica!

Ecco perché tale movimento della maison elvetica diventerà infatti lo schema di progettazione di tutta una produzione lunga almeno 70 anni, basandosi su di un quadrante con all’interno due doppie aperture alle ore 12due registri cronografici alle ore 3 e 9, una fase lunare in basso ed alle ore 6 un datario circolare. Al suo interno si pregiava inoltre di un movimento a 23 rubini, sempre di altissimo livello Valjoux classificato 13 dalla suddetta azienda svizzera.

Inoltre, mentre il 1518 è davvero l’originale cronografo con calendario perpetuo nonché il fondamento assoluto di questa incredibile linea, non è necessariamente la referenza più desiderabile nel suo insieme. Ad osservarlo con attenzione, la cassa da 35 mm. ed i pulsanti quadrati tendono a renderlo più un cronografo da uomo che qualcosa di moderno e da indossare ogni giorno.

Ma a compensare questo aspetto c’è che di Patek Philippe 1518 ad oggi ce ne sono pochissimi funzionanti in giro per il mondo ed in prevalenza sono in oro giallo. Altri, ma in numero minore, sono in oro rosa ed una vera rarità sono quelli rimasti in acciaio. E sono solo quattro questi esemplari in acciaio inossidabile e sono considerati alcuni degli orologi più preziosi e più rari al mondo. Tutti sono stati realizzati durante gli anni della guerra e tutti e quattro possono essere visti in dettaglio nello storico libro di John Goldberger.

Questi orologi sono quindi a dir poco impossibili da quotare, se non fosse che la casa di aste Phillips ne ha battuto di recente uno per la cifra record di ben 11 Milioni di Franchi svizzeri!!

Il Patek Philippe Referenza 2499

Nel 1954 termina la produzione del Patek Philippe 1518 e dopo 13 anni arriva il 2499. In realtà il nuovo modello 2499 sembra sia stato lanciato un pò prima, nel 1951 per la precisione, il che spiegherebbe perché i primi esemplari del 2499 siano stati realizzati insieme agli ultimi pezzi del 1518, che hanno una data di fine produzione datata appunto 1954. Sarà uno degli orologi più longevi in assoluto al mondo, con i suoi quasi 35 anni di produzione totale, una vera icona nel settore perché verrà prodotto in pochi esemplari numerici.

Il Patek Philippe 2499 è considerato da molti esperti del settore l’ultimo Patek Philippe, cioè il segnatempo che cattura sia per il fascino del vecchio mondo in se unita ad una vestibilità già più moderna, proiettato nell’evoluzione di un tempo ormai libero dai conflitti bellici in occidente e che vuole assaporare la bellezza della vita vivendola con occhi diversi. Ma oltretutto, il Patek Philippe 2499 è probabilmente anche il più studiato ed analizzato dei cronografi perpetui in Patek Philippe.

Visivamente la prima serie del Patek Philippe 2499 colpisce di più perché ha una cassa dal diametro di 37,5 mm., ampliando la prospettiva dell’orologio in modo netto ed imponente rispetto al suo antenato (35 mm.), tra l’altro considerato da molti come la dimensione perfetta fino ai giorni nostri per una cassa da portare al polso. Inoltre ha pulsanti quadrati ed un quadrante con numeri arabi applicati ad una scala tachimetrica. In breve, se si osservano con attenzione anche le lancette, scopriamo che il Patek Philippe 2499 è parecchio somigliante al suo predecessore 1518. Il tutto è prodotto in oro giallo ma anche, in numero ridotto, in oro rosa. Esistenti anche due esemplari in platino.

Dopo questa prima serie, la Patek Philippe cambia i codici di progettazione in maniera netta nella seconda serie del 2499 (prodotta dalla metà degli anni ‘50), nella terza (all’incirca dal 1960 al 1978, quindi la più diffusa al mondo ed automaticamente la meno pregiata), ed anche nella quarta serie, indice di una costante evoluzione rivolta ai canoni di una modernità quasi volutamente accelerata più che desiderata. Un esempio? L’arrotondamento netto dei pulsanti nel cronografo della seconda serie. Oppure l’esclusione della scala tachimetrica sul quadrante con i numeri arabi nella terza e quarta serie. Oltre ad essere la più comune, la terza serie dunque non ha un tachimetro, utilizza marcatori a bastone per le ore, pulsanti rotondi ma conserva il cristallo acrilico dei suoi predecessori. Se si vuole identificare quindi a quale serie appartiene un Patek Philippe 2499, basta guardare il quadrante!

Volendo poi approfondire come è nello stile della Gioielleria Bonanno, la differenza tra un Patek Philippe 2499 della terza quarta serie in realtà è minima. In tanti infatti considerano il 2499 di quarta serie quasi come una sorta di “middle of the road”, un orologio a metà cioè tra il sacro regno del vintage e quello moderno. Prodotto tra il 1978 ed il 1985, la quarta serie del Patek Philippe 2499 (che nel frattempo ha preso la referenza 2499/100), si differenzia dalla terza serie perché utilizza un raffinatissimo vetro zaffiro nel fondello.

Poco da dire quindi nel dettaglio tecnico di molto rilevante, semmai c’è da evidenziare come il valore economico del Patek Philippe 2499 sia rapidamente cresciuto. I valutatori professionisti quotano un orologio in oro rosa oltre un milione di dollari ma se ha, ad esempio, una firma Cartier sul quadrante, il valore va oltre un milione di dollari. Eppoi c’è il fattore “platino”.

Il Patek Philippe 2499 vanta infatti solo produzione in oro giallo e rosa e nulla in acciaio bensì in platino. In realtà stiamo parlando di due soli esemplari 2499/100 di platino nel mondo, entrambi realizzati su commissione diretta dal proprietario, Sig. Stern stesso nel 1985. Uno sarebbe in possesso dei proprietari, la famiglia Stern, che lo espone senza troppo clamore all’interno del loro museo di Ginevra. L’altro sarebbe stato venduto al grande pubblico durante l’asta che ha cambiato il corso della storia per il brand Patek Philippe: l’asta del 9 aprile 1989 intitolata “L’arte di Patek Philippe”. In questa storica asta, il Patek Philippe 2499 in platino è stato battuto per un totale di 418.000 franchi svizzeri, ripetiamo, nel 1989 non certo oggi, in cui il valore degli orologi è notoriamente salito!

Interessa sapere che poi questo esemplare finì nelle mani di Eric “Slow Hand” Clapton, famoso appassionato di orologi? E che finì di nuovo all’asta per 3.63 Milioni di $ definendo così il Patek Philippe 2499 come uno degli orologi più importanti del pianeta? Sì, ma probabilmente è molto più importante rimarcare che il Patek Philippe 2499 sia considerato l’apice del design Patek Philippe e con solo 349 esemplari/pezzi realizzati in 35 anni (meno di 10 orologi all’anno!).

Il Patek Philippe Referenza 3970

Il Patek Philippe 3970 da la stura all’era moderna del brand. Secondo gli esperti è un cronografo a calendario perpetuo a dir poco ben bilanciato, perfetto del resto nella sua concezione come solo chi ne ha concepito la sua nascita e realizzazione possa produrre.

Il Patek Philippe 3970 inizia la sua produzione nel 1986, all’indomani quasi della conclusione dei due esemplari in platino 2499/100 finali, con una promozione pubblicitaria introduttiva di vendita al dettaglio del nuovo prodotto. La novità? Facile a dirsi perché il Patek Philippe 3970 è il primo Patek Philippe ad utilizzare non un cronografo basato sullo storico movimento Valjoux, ma invece uno basato su un movimento Lemania denominato 2310.

Ed oggi il Lemania 2310 è considerato uno dei migliori movimenti al mondo, superando nel tempo qualsiasi altro calibro singolo ed utilizzato anche da diverse altre case produttrici, credete sia poco? Noi della Gioielleria Bonanno lo sappiamo bene!

Ma c’è ben altro. Considerato dagli intenditori un vero e proprio orologio snapback nel suo ambito (cioè “di svolta” a tutti gli effetti), prima di tutto il Patek Philippe 3970 compie un passo indietro nella dimensione della cassa, uscendo con un 36 mm. e non più con i 37,5 mm. del 2499, facendo quasi un passo indietro come se fosse un nuovo 1518. Inoltre la vera notizia è che le cassa viene prodotta in tutti e quattro i metalli più consistenti (orooro biancooro rosa e platino), incluso per il prima volta un cronografo perpetuo in oro bianco! Eppoi… Sì, avete capito, ci sarà anche per lui una serie, proprio come il suo diretto predecessore 2499.

La prima serie del Patek Philippe 3970 viene eseguita nel 1986 con una produzione di circa 100 orologi, tutti in oro giallo. E per rendere le cose ancora più confuse (od aumentare l’alea di mistero, fate voi…), il 3970 effettivamente lanciato sul mercato è affiancato ad una referenza sorella denominato 3971. Entrambi questi orologi presentano fondelli a scatto, invece dei più moderni fondelli a vite. Ma se il Patek Philippe 3970 presenta appunto un solido, classico fondello a scatto, il 3971 si equipaggia a sua volta di un fondello a scatto ma con un fantastico vetro zaffiro, che consente di vedere l’affascinante muoversi del movimento senza doverlo sollevare!

Inoltre il quadrante della prima serie presenta lancette a foglia ed indici a bastone, dandogli in questo modo un aspetto molto simile a quello di una seconda serie 2499.

Eccoci quindi alla seconda serie del Patek Philippe 3970. È una seconda serie molto, molto simile alla prima per la parte anteriore. Ci sono infatti le stesse lancette a foglie e gli stessi indici sul quadrante. La grande differenza sul davanti è che i registri ora corrispondono al quadrante: tutta la colorazione è compatta ed uniforme.

Ma è sul retro del prodotto che la seconda serie del Patek Philippe 3970 differisce dalla prima nel modo più significativo al punto tale che invece di un orologio snapback (cioè di svolta), ci si trova dinanzi ad un potenziale passo indietro, quantomeno ad una prima occhiata. Questo perché nei primi anni di produzione del 3970, la Patek Philippe era particolarmente attenta alle richieste della sua clientela e ci sono esemplari anche personalizzati in giro.

Come quindi è ben facile dedurre, questa seconda serie del Patek Philippe 3970 (prodotta tra il 1986 ed il 1991 ed immediatamente seguita dalla referenza sorella 3971 con la cassa zaffiro a vite), è altamente collezionabile e, sebbene non abbiano ad oggi un prezzo consistente sul mercato, è possibile che nel tempo la differenziazione tra gli orologi della prima e della seconda serie rispetto alla terza serie 3970 diventerà più pronunciata. Vogliamo scommettere?

Arriviamo così alla terza serie del Patek Philippe 3970, quelli della serie più diffusa e più reperibile sul mercato. La referenza ufficiale sarebbe 3970E con la “E” sta per “etanche” o se preferite “impermeabile” perché ora questi Patek 3970 sono sia con il fondello in vetro zaffiro, perciò a vista, che con il fondello in oro. Sulla parte anteriore dell’orologio ci sono le novità: lancette a bastone invece che a foglia e gli indici delle ore adesso a punta appuntita. La stampa del quadrante stesso è molto più scura rispetto alla prima od alla seconda serie e si può notare che il quadrante è ora di un colore argento brillante e chiaro che ne danno un aspetto molto, molto raffinato.

Ora il Patek Philippe 3970, con le sue dimensioni di 36 mm e questo look d’indubbia raffinatezza, è davvero qualcosa di speciale. Eppoi è realmente l’orologio che possa addirittura definire al meglio la missione aziendale della Patek Philippe, cioè la sua ricerca della perfezione unita all’eleganza ed al pregio. Ma il rovescio della medaglia è che le quotazioni del 3970 sul mercato del vintage sono basse perché ci sono così tanti 3970 terza serie sul mercato!?!?

Sì, stando alla stima basata sulla sua produzione in 18 anni (sempre approssimativa), il numero degli esemplari del 3970 prodotti sarebbe un numero compreso tra i 2.400 3.600 orologi. Quindi, è più di 10 volte il numero dei 1518 od addirittura dei 2499 realizzati. Di conseguenza, i prezzi saranno notevolmente inferiori rispetto ai 1518 2499, sebbene ci siano casi già verificatisi sul mercato che indicano cifre considerevoli per 3970 con quadranti speciali. In sostanza, è sempre la condizione in cui versa globalmente l’orologio a fare la differenza.

Ci sono stati casi inoltre di Patek Philippe 3970P (P sta per platino), ben quotati perché caratterizzati da un quadrante nero ed indici con diamanti. Ma sia chiaro, molti intenditori considerano molto più pregiati rispetto a questo modello, gli stessi 3970 in oro bianco con quadrante nero e senza brillanti, se non addirittura quelli in platino! La disputa è tutt’ora in corsa.

A questo punto però gli appassionati si pongono una domanda legittima, domanda diverse volte poste anche a Noi della Gioielleria Bonanno in tutti questi anni di attività: considerando i fattori in campo, quale dovrebbe essere considerato l’ultimo prodotto della famiglia dei 3970 che possa assumere un valore definito nella scala del pregio?

Molto difficile dare una risposta certa a questo quesito perché non ce n’è davvero uno!?!? Almeno non allo stesso modo in cui sono stati valutati sia i Patek Philippe 1518 in acciaio oppure i Patek Philippe 2499 in oro. Questi 3970 sono stati realizzati in platino ed in serie e non si conoscono esemplari prodotti in acciaio pur se non si può escludere totalmente che esistano. Quindi, sempre per deduzione logica, gli unici 3970 che possono divenire pregiati sono quelli con quadranti speciali, dei quali ce ne sono pochi in giro. Oppure quei 3970 con quadranti in colori speciali o con numeri in stile Breguet, questi dettagli possono realmente fare la differenza.

Comunque si ha certezza di un 3970 venduto per quasi 340.000 $ durante un’asta di Christie’s ad Hong Kong ma questo prezzo risulta essere sempre meno caro della media di un Patek Philippe 2499, qualunque serie sia. Tuttavia, la Referenza 3970 è sempre una produzione Patek Philippe di altissimo livello ed anche se potrebbe non essere considerato proprio come uno dei veri modelli vintage di questa famiglia, le sue qualità restano intatte.

 

Il Patek Philippe Referenza 5020

Successivamente la maison svizzera produce una nuova versione, denominato 5020. Il Patek Philippe 5020 viene prodotto con lo stesso calibro della Lemania usato per il 3970 e viene inserito in una cassa di grandi dimensioni, così grande da riservargli il nickname di “Televisore”. Il quadrante invece viene composto con lancette e numeri forniti dalla Breguet.

A differenza dei suoi pronipoti, il Patek Philippe 5020 è stato un totale fallimento di pubblico e di critica quando è stato lanciato all’inizio degli anni ’90 e, come tale, la produzione è stata interrotta dopo soli due anni. Per questo motivo, gli esperti stimano che siano stati realizzati meno di 300 esemplari e quindi ponendo il 5020 allo stesso livello in termini di rarità sia del 1518 che del 2499!!

Per molto tempo il Patek Philippe 5020 è stato preso in considerazione solo da quei collezionisti fan della casa svizzera sino a quando un 5020P, esattamente il quinto mai messo in vendita all’asta, è stato battuto a New York da Bonhams del 2011 per la cifra considerevole di 338.000 $.

Da quel momento il valore del 5020 è stato in costante aumento e la sua valutazione ha aperto gli occhi ai collezionisti di tutto il mondo, con il risultato che oggi un Patek Philippe 5020 in oro giallo viene valutato e venduto come un 5970P.

In comune con il suo predecessore 3970, il Patek Philippe 5020 non sembrerebbe avere una sua versione particolarmente appetibile in termini di pregio e quindi di valutazione economica sul mercato. Tuttavia, essendone stati prodotti approssimativamente solo 20 esemplari in platino, si può dire che un 5020P con quadrante nero ed indici in diamante (come il 3970 citato prima), ambisce a diventare un segnatempo di livello nell’ambito del collezionismo. Infine, tornando sul tema della qualità del cronografo con calendario perpetuo Patek Philippe, il 5020 resta comunque una produzione con minore successo sebbene sempre una produzione Patek.

 

Il Patek Philippe Referenza 5004

Come sovente capita, dopo un flop, arriva un top! Dopo la non riuscita commerciale immediata sul mercato del 5020, la Patek Philippe riprende vigore con un nuovo cronografo denominato 5004 con, al suo interno, addirittura il conteggio dei secondi sdoppianti. Sì, questa nuova serie 5004 colpisce al centro del bersaglio ed è assolutamente iconica ed amata dai collezionisti Patek.Patek Mantenendo la cassa a 36 mm., il Patek Philippe 5004 viene realizzato con una profondità maggiore della stessa per far spazio al meccanismo rattrapante, posizionato sopra il collaudato ed efficiente calibro della Lemania.

Un orologio quindi unico nel suo genere, innovativo e sbalorditivo con un calendario perpetuo più cronografo in secondi, essendo considerato uno dei più importanti dell’era moderna. Il Patek Philippe 5004 è stato lanciato nel 1996 e le stime degli esperti indicano una produzione di circa 12 pezzi ogni anno, fino a quando il 5204 è stato introdotto nel 2012. Sebbene realizzato in tutti i metalli, il Patek Philippe 5004 oggi più ambito è la versione in acciaio ma anche quello in platino ha un grosso appeal.

Pertanto, rebus sic stantibus, Noi della Gioielleria Bonanno possiamo affermare che ogni Patek Philippe 5004 sia di per sé un orologio di grande valore. Inoltre si possono scegliere alcuni esemplari speciali che possiamo definire come i più pregiati tra i pregiati!!

E quali sono? Prima di tutto c’è il Patek Philippe 5004A dove ovviamente “A” sta per acciaio. Si diffuse sul mercato un logico stato di eccitazione che non si placò nemmeno quando si seppe che, sebbene ad un prezzo di più di 300.000 $ ad esemplare venduto al cliente finale dalla casa madre stessa, i 5004A avrebbero avuto incisi il nome dell’acquirente sul fondello dalla stessa Patek, proprio per scoraggiarne la vendita postuma sul mercato privato. Missione fallita, perché poco dopo questi Patek Philippe 5004A sono apparsi all’asta. Ad esempio, un esemplare è stato venduto da Christie’s Hong Kong per 409.000 $!

Una nota di colore? È in corso da diverso tempo un dialogo serrato tra i collezionisti più accaniti della produzione Patek Philippe, sia per aumentare la sete atavica di conoscenza ma anche per delineare una nota polemica degli ultimi tempi.

Tutto ha avuto origine nel momento in cui la Patek ha annunciato (direttamente lei od i suoi concessionari?), di aver prodotto una serie di nuovi esemplari 5004 esclusivamente in acciaio per esaltare l’unicità dello stesso.

Però ci sono altri 5004 speciali sul mercato, come quelli con quadranti speciali ed anche alcuni con bracciali di fabbrica Patek. Ma tutto questo discorso decade quando si parla del Patek Philippe 5004T. Sì, questo è veramente un pezzo unico perché in titanio che è stato venduto su Only Watch nel 2018 per la considerevole cifra di 3,98 $ milioni, più di un già citato prima Clapton 2499.

 

Il Patek Philippe Referenza 5970

Infine, arrivando ai giorni nostri, ecco il Patek Philippe Referenza 5970, un altro the best of nella storia dei successi della Patek Philippe. In effetti, secondo alcuni estimatori (ed ovviamente anche qui è iniziata una serrata polemica), stiamo parlando forse del miglior orologio che Patek Philippe abbia mai realizzato. Alcuni lo descrivono esaltandone la proporzione delle sue fattezze, altri lo chiamano addirittura “l’ultimo dei grandi Patek Philippes”.

Il Patek Philippe Referenza 5970 fu prodotto tra il 2004 ed il 2011 passando poi al 5270. A ben vedere è un ciclo di produzione di soli sette anni che la rende la produzione più breve di qualsiasi cronografo perpetuo Patek. Questo dato molto importante abbinato ad una nuova moderna cassa da 40 mm., ad un quadrante perfettamente bilanciato con l’inclusione di una scala tachimetrica e ad un aspetto totalmente diverso dai suoi antenati, rendono il Patek Philippe 5970 un vero e proprio orologio di rilievo! All’interno della cassa da 40 mm. c’è lo stesso movimento basato sul Lemania che abbiamo visto introdotto dal 3970 e confermato nel 5020.

Inoltre esteticamente le scale pulite e leggibili dei due quadranti secondari alle 9 e alle 3 ricordano il 3970.

Con il Patek Philippe Referenza 5970 abbiamo una produzione in quattro diversi metalli, con il modello in platino che spicca nella classifica dei più ambiti. Ma facendo la tara con questo ragionamento, molti credono invece che sia il 5970J (cioè in oro giallo), ad essere il più raro. In questa versione infatti non ci sono troppe variazioni nel quadrante sul 5970, sebbene qualche pezzo abbia la griffe Tiffany nonché occasionalmente ci sia qualcosa di speciale, ordinato ad hoc direttamente alla casa madre.

Il Patek Philippe 5970 rimane però e senza ogni dubbio, uno degli investimenti più sicuri in questo universo così multiforme ed affascinante. Un esempio? Il rotocalco New York ha pubblicato nel 2005 un articolo in cui ci si domandava se il 5970G valesse effettivamente il prezzo allora stimato di 89.600 $. Beh, oggi a quasi 15 anni da questo articolo, lo stesso orologio vale circa 145.000 $ sul mercato dell’usato!! Più di qualunque altro bene rifugio quindi!!

Come se non bastasse un Patek Philippe 5970J con quadrante color champagne è stato valutato 353.000 $ meno di 16 mesi fa e questo per questo raro colore del suo quadrante, non dimenticando il prezzo d’acquisto di 150.000 $ rispetto ad un normale 5970J. Per i modelli in oro rosabianco giallo ci si aspetta di pagare circa 130.00 – 150.000 $ mentre lo stesso, cioè circa 175.000 $, per un esemplare di platino. Quindi sul mercato dell’usato tutti i 5970 sono in aumento, con un modello in platino che ha raggiunto i 217.000 $ qualche tempo fa!

A questo punto una domanda sorge spontanea: esiste un 5970 più pregiato di tutti gli altri?

Molto, molto difficile stabilirlo con certezza. Qualcuno ama sostenere che tutti i Patek Philippe 5970 siano degni in termini qualitativi e quindi di valutazione. Ma se proprio volessimo andare a cercarne uno, il più pregiato di tutti… Potremmo dare questo premio al Patek Philippe 5970 che appartiene sempre al nostro Eric “Slow Hand” Clapton, già come visto proprietario di un 2499. Ci sono infatti foto del grande chitarrista e cantante scattate al Gran Premio d’Italia 2011, indossando quello che ai più è sembrato essere proprio un Patek Philippe 5970 in metallo bianco con numeri Breguet!

Attenzione però: anche una variazione apparentemente più insignificante alla produzione normale può influire sul prezzo: ad esempio, le lancette bianche delle ore e dei minuti hanno quotato un 5970 con quadrante nero in platino a ben 225.000 franchi svizzeri a Sotheby’s Ginevra nel novembre 2016.

Concludendo ed indipendentemente da ciò, il Patek Philippe 5970 rimane sempre l’apice della moderna collezione di orologi.

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